Serie A: dominio Juventus, Napoli inesperto, sorprese Milan e Lazio, discontinue Roma e Inter, Crotone destinato alla retrocessione

Dopo sette giornate di Serie A la Juventus è già prima in classifica con quattro punti di vantaggio su un Napoli incapace di gestire il doppio impegno, mentre Milan e Lazio provano ad inserirsi nella corsa al terzo posto approfittando della discontinuità di Roma e Inter, Crotone fanalino di coda e destinato alla retrocessione 

higuain-dybala-juventus-678x381C’è una costante in questo campionato, che poi è la stessa costante degli ultimi cinque anni e un mese e mezzo. Una squadra capace di vincere cinque campionati consecutivi e continuare a dominare ancora, come se niente fosse, portandosi, dopo sette partite di Serie A, a già più quattro punti di distacco dalle inseguitrici, blindando il primo posto in classifica. Anche contro l’Empoli la Juventus è stata protagonista di una prestazione di forza assolutamente da capogiro. Perché questa squadra sa vincere sia quando gioca male e non convince, come a Palermo, sia quando padroneggia in lungo ed in largo. Il primo posto è solo la conseguenza logica della lungimiranza della società in sede di mercato, delle scelte dirigenziali e dell’ottimo lavoro svolto da Massimiliano Allegri, che può anche non piacere, ma rimane uno dei pochi grandi strateghi del calcio italiano. 

Petagna (Fonte: sportmediaset.it)

Petagna (Fonte: sportmediaset.it)

Insegue, per modo di dire, il Napoli, che conferma le difficoltà nella gestione del doppio impegno. Se nella trasferta di Genoa c’erano stati i miracoli di Pepe Reina e una prestazione, a grandi linee, comunque decente, questa volta l’incapacità di Maurizio Sarri di affidarsi a più di solo 14 giocatori, nonostante siano stati spesi tantissimi soldi per poter migliorare la panchina, e la stanchezza sono state determinanti nella sconfitta contro un’Atalanta assolutamente perfetta tatticamente. Già l’anno scorso Gian Piero Gasperini era stato l’incubo tattico dei partenopei, che vanno in difficoltà se marcati ad uomo e se si gioca su ritmi bassi, essendo una squadra monotematica. Ma ciò che più preoccupa di questo Napoli è l’incapacità di vincere anche quelle partite che bisogna vincere senza giocare per forza bene. Così è difficile tenere il passo e pensare davvero di poter credere di competere per il primo posto. 

Locatelli (Fonte: imagephotoagency.it)

Locatelli (Fonte: imagephotoagency.it)

Le grandi sorprese di questo inizio di stagione sono senza alcun dubbio Milan e Lazio. I rossoneri hanno collezionato tre vittorie e un pareggio nelle ultime partite, ma le modalità con le quali è arrivata la clamorosa e rocambolesca rimonta contro il tabù Sassuolo può essere il punto di partenza per costruire il futuro, perché difficilmente si conquistano certi risultato senza cuore, spirito e carattere. E’ una squadra che sta crescendo quella di Vincenzo Montella, che ha dato solidità e autostima, non giocando un gran calcio, ma vincendo e portandosi a quota 13 punti e conquistando il terzo posto in classifica. Ma, soprattutto, la capacità di esaltare i giovani, che sono il futuro, ma possono essere anche già il presente di questa squadra, ad un passo dal closing con la cordata cinese. Mancano palesemente giocatori con personalità continua nel corso della stagione, ma il punto di partenza è l’idea tattica di puntare su un gruppo, più che sui singoli, e la promessa di investire da parte dei nuovi proprietari può diventare il mezzo per continuare a crescere.

c_29_articolo_1120733_upiimglancioorizIn pochi avrebbero scommesso sui biancocelesti, ma Simone Inzaghi può davvero essere ritenuto il tecnico rivelazione di queste prime giornate di campionato. La squadra gioca bene, ha un potenziale offensivo davvero incredibile e un certo equilibrio, grazie al camaleontismo tipicamente sousiano. La zona Europa è un vero e proprio obiettivo, non solo una grande ambizione, soprattutto grazie alla solidità difensiva, dovuta al rientro del fuoriclasse, Stefan De Vrij, assolutamente dominante, e al recupero di Lucas Biglia, la quale assenza, forse, potrebbe farsi sentire nelle partite importanti. Magari, si può provare a sfruttare la discontinuità di altre squadre, sicuramente più competitive sulla carta, per crederci fino in fondo.

icardi-perisic-inter-palermoTra queste ci sono sicuramente Roma e Inter, che non riescono proprio ad ingranare la marcia decisiva per il definitivo salto di qualità. Era prevedibile in casa nerazzurra, visto che l’arrivo di Frank De Boer è arrivato troppo tardi. Il tecnico olandese sta provando a dare un gioco alla olandese alla squadra, che vive di clamorosi momenti di esaltazione e gioco spumeggiante, come contro la Juventus, ma anche di debacle deludenti, come le sconfitte in Europa League contro Hapoel Beer Sheva e Sparta Praga. Serve trovare il giusto equilibrio psicologico, al di là della sconfitta contro i giallorossi, arrivata comunque al termine di una partita ben giocata e abbastanza equilibrata, con tante occasioni create. Proprio quelle devono essere sfruttate da tutti, perché la Mauro Icardi-Ivan Perisic dipendenza, senza i gol dei quali le vittorie non arrivano, sono una spada di Damocle sulla testa del club meneghino. 

Fonte foto: Tuttosport

Fonte foto: Tuttosport

I giallorossi, invece, anche loro terzi, hanno davvero tutto per competere per il primo posto. Non solo una rosa completa in tutti i reparti, ma anche fuoriclasse veri con la giusta esperienza, un gioco spettacolare e divertente, nonché uno dei migliori allenatori italiani, un maestro di calcio come Luciano Spalletti. Inoltre, quest’anno sembrano aver finalmente trovato i gol di Edin Dzeko, al quale manca un po’ di cattiveria calcistica, ma rimane uno dei migliori attaccanti del mondo per classe e completezza. Ma i problemi restano sempre i soliti, cioè la mancanza di equilibrio della piazza, visto che si passa dall’esaltazione e dall’entusiasmo allo sconforto, e la sindrome della manina corta. Insomma, quando il gioco si fa duro, il club capitolino si perde e smette di giocare. La personalità e il carattere nei momenti di difficoltà difficilmente si possono acquisire nel corso del tempo, che potrebbero diventare i talloni d’Achille di questa squadra. 

ACF Fiorentina v AS Roma - Serie AE’ una delusione, invece, la Fiorentina in questa stagione. L’effetto della novità tattica di Paulo Sousa è ormai svanita da tempo e anche la gestione della rosa non sembra ottimale. L’Europa League è un onore e un onere, può essere un mezzo per crescere, ma difficilmente si potrà disputare anche l’anno prossimo continuando così. Colpa, probabilmente, di alcuni giocatori chiave, come Josip Ilicic, che di fatto non hanno ancora iniziato il proprio campionato. 

1942992-40855334-640-360Benissimo Chievo Verona e Torino, due realtà importanti di questo calcio, ma con obiettivi diversi. La salvezza sarà facile da raggiungere per i clivensi, che hanno modificato la loro idea di conquistare punti da un gioco difensivo ad un gioco molto più offensivo, efficace e divertente. Un po’ come i granata, che si divertono e divertono con i propri contropiedisti. E’ questa la reale dimensione di Sinisa Mihajlovic, un tecnico preparato e bravo a sfruttare una rosa senza grandi pressioni da parte dell’ambiente. Può essere l’occasione giusta per la definitiva consacrazione del suo calcio arrembante, ma non senza qualità. 

iachiniE’ già saltata la prima panchina in Serie A. No, non è il Palermo, che invece ha trovato in Roberto De Zerbi un grande talento e lotterà fino alla fine per la salvezza. Ma l’Udinese, nonostante i sette punti in classifica e il più uno sulla zona retrocessione, che ha deciso di esonerare Beppe Iachini. I friulani sembrano aver perso lo smalto nel lavoro di scouting e nella scelta degli allenatori, visto che anche Stefano Colantuono aveva sofferto l’anno scorso. 

lucas-torreira-ilija-nestorovski-sampdoria-palermo_1qferervoo1te1sdfogp1ymmyiIn chiaroscuro, invece, il Sassuolo, che avrebbe in realtà più punti, se non fosse per motivi regolamentari. Gli emiliani continuano a vivere troppo sull’entusiasmo del proprio sogno realizzato e, talvolta, perdono il contatto con la realtà. Un po’ come la Sampdoria, che avrebbe costruito una squadra di alta classifica, scegliendo anche un tecnico in continua ascesa, ma forse un tantino presuntuoso nel credere di poter sempre dominare in campo. I risultati, d’altronde, dimostrano che continuare così potrebbe solo far rischiare un collasso a livello tattico e di classifica. 

empoli_crotoneUna classifica, del resto, che condanna Empoli e Crotone. I toscani non riescono ancora a replicare i risultati delle ultime due stagioni. Forse, è finita l’era dei miracoli. Servirà solo questo, appunto, ai calabresi per tentare la salvezza, che appare un qualcosa di utopistico, confermato dall’ultimo posto in classifica con un solo punto in sette partite e la consapevolezza di tutto l’ambiente di possedere la rosa più scarsa degli ultimi anni per questa competizione. 

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