Il bilancio giornaliero della Ducati ad Aragon viene salvato da Marco Melandri, bravo a cogliere il 2° posto, suo miglior risultato stagionale, dopo i 3° posti ottenuti a Phillip Island e a Buriram, entrambi in Gara-2. Certo, l’occasione gettata al vento da Davies, autore anche della Superpole, brucia, è innegabile; ma Macho ha mostrato ancora una volta una gran consistenza, pur se oggi non è riuscito ad infastidire i primissimi. Il ravennate ha lottato nei primi giri con l’altra Kawasaki di Sykes e, quando è riuscito a spuntarla e ad allontanarsi dall’inglese, era ormai troppo tardi per potersi ricongiungere con i primi due. E neanche il ritmo era abbastanza sostenuto per sperare in una rimonta.
“Ci manca poco, qualche decimo, per essere sullo stesso livello di Rea e Davies sul passo” – sottolinea Melandri – “Oggi abbiamo provato la morbida all’anteriore, ma sin da subito ho capito che non mi aspettava una gara facile, visto che avevo poco grip, in particolare nelle curve veloci. Anche per questo motivo ho percorso tanti piccoli errori, che non mi hanno permesso di riprendere i primi“.
“Noi ce la mettiamo tutta, ma sinceramente non userei questa gara come metro di paragone, a causa del fatto che Chaz e Jonathan hanno lottato praticamente ad ogni curva, non riuscendo a tenere un ritmo troppo veloce” – continua il centauro della Ducati – “Pensavo di essere più vicino a loro e, forse, senza tutti quegli errori potevo giocarmela anche io. Obiettivi per Gara-2? Innanzitutto torneremo alle gomme standard, risolvendo i problemi di aderenza. O almeno lo spero. Proverò in ogni modo a restar vicino alla vetta, per potermi giocare le mie chance“.
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