Dopo l’avvio non certo brillante della squadra giallorossa in Campionato, ma soprattutto in Europa con l’eliminazione dalla Champions League, il futuro di Luciano Spalletti nella Capitale non sembra più essere così tanto scontato.

Luciano Spalletti in conferenza stampa

Sembrava essere l’uomo giusto al posto giusto e nel momento giusto. Con quel girone di ritorno da media scudetto aveva riportato in alto la Roma, quasi a riprendere il Napoli e soprattutto a far dimenticare ai tifosi le amarezze del girone d’andata. E invece, in queste settimane di fine estate, i problemi in casa giallorossa appaiono sempre gli stessi, come se si fosse ritornati indietro di un anno. A tratti pare quasi rivedersi in campo la Roma “sfigata” di Garcia (verso il Valencia?), quella che attacca, si porta in vantaggio, ma poi subisce puntualmente la rimonta dell’avversario.

Tutti in casa romanista puntavano ad intraprendere un progetto a lungo termine con il mister di Certaldo, sperando che questa volta lo Spalletti-bis potesse portare qualcosa in più delle due Coppa Italia del biennio 2006-2008. E invece, a tutt’oggi il futuro del toscano, in scadenza di contratto a giugno 2017, resta un enigma. Quasi come le sue battute che di volta in volta ci fa ascoltare in conferenza stampa. E proprio in quest’ultima pre Roma-Crotone le sue dichiarazioni sono state ancora più pungenti, e hanno evidenziato come lui valuterà passo dopo passo l’evoluzione della squadra, senza progettare ora il futuro: “Vedremo il lavoro che riusciremo a fare insieme, quello che la squadra evidenzierà come comportamenti soprattutto. Non si può dire ora, si farà così per 2-3 anni. Il futuro è in questo momento qui, ci giochiamo ora il futuro“. Il presidente Pallotta, al momento della firma del contratto, si augurava di aver sancito un lungo matrimonio col mister toscano, che invece ribadisce con fermezza l’intenzione di valutare la squadra nell’immediato, e le risposte che da essa riceverà partita dopo partita. A cominciare da stasera con il Crotone. E il matrimonio all’ombra della Capitale, però, sembra già traballare.