Per la serie: ecco le conseguenze che si hanno quando a partecipare all’Europa League sono squadre di Paesi con una pressoché nulla tradizione calcistica. Con tutto il rispetto per l’Azerbaijan, il cui movimento è in crescita negli ultimi anni, ma forse non ancora all’altezza da offrire compagini per la seconda competizione continentale. Il Gabala, in questo senso, è forse l’emblema che racchiude il discorso.
La squadra di Roman Hryhorčuk è in testa al campionato azero con 25 punti conquistati dopo undici giornate, a pari merito con l’altra più quotata squadra del Paese (il Qarabag, inserito nel girone della Fiorentina e, al contrario dei connazionali, in piena corsa per un posto nei sedicesimi). La situazione in Europa League, invece, è a dir poco pessima.
Ultima nel girone C con Saint-Etienne, Anderlecht e Mainz, unica formazione della competizione a non essere riuscita a collezionare nemmeno un punto finora. Al punto che, dopo quattro giornate, è già aritmeticamente eliminata. I francesi e i belgi sono infatti a quota otto, impossibili da raggiungere. Un rendimento che deve far riflettere soprattutto in ottica di una possibile riforma delle competizioni europee.
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