Fischi, fischi e ancora fischi. Prima di scherno, di disprezzo, forse addirittura di odio, ma poi anche di paura, di timore per lo scenario più temuto che, quando fatalmente si verifica, fa piombare lo stadio in un assordante silenzio.
Non è cambiata, in pochi giorni, l’accoglienza riservata dallo stadio San Paolo al “vecchio amore” Gonzalo Higuain che tanto aveva fatto sognare ed emozionare fino alle lacrime il popolo napoletano lo scorso anno, quanto in questa stagione, li ha feriti e fatti piangere, questa volta per la delusione.
La delusione per un addio clamoroso e spiazzante che la scorsa estate ha visto il “Pipita” cambiare casacca per sbarcare a Torino, naturalmente sponda Juventus.
Vergogna, tradimento, “core ‘ngrato”, la scelta di Gonzalo è rimasta indigesta per la tifoseria napoletana, che anche ieri sera, prima del fischio d’inizio, ha puntualmente sommerso il centravanti argentino di cori offensivi e di fischi.
Ma questa volta, a differenza del match di campionato di domenica scorsa, Higuain risponde: forse più a suo agio in questa seconda uscita da rivale al San Paolo, prima di tornare negli spogliatoi punta il dito indicando verso la tribuna dove solitamente siede il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.
Il gesto non passa inosservato, le telecamere lo riprendono e sui social si inizia già a parlarne. Ma l’attenzione torna repentinamente sul match, giocato meglio dalla Juventus rispetto al precedente di campionato, e giocato meglio soprattutto da Gonzalo.
A bocca asciutta da più di un mese, il “Pipita” torna a ruggire e zittisce un intero stadio, il suo vecchio stadio. Istintivamente, dopo aver visto il suo destro gonfiare la rete, scatta per esultare, ma accenna soltanto il movimento e come nelle precedenti due reti da bianconero al Napoli, decide di non esultare.
In un attimo si trova sommerso dai compagni, un’immagine che mostra chiaramente quanto fosse stato difficile gestire questi due incontri ravvicinati, le pressioni, i commenti, i fischi e quanto intensa fosse la sua liberazione.
Mentre torna verso centrocampo però, lancia un segnale e torna ad indicare la tribuna del presidente De Laurentiis. Le riprese indugiano ancora sul gesto e a nessuno sfugge il labiale “Es tu colpa” ad indicare come vero responsabile del suo addio proprio il presidente del Napoli.
A rincarare la dose, al termine dell’incontro ci ha poi pensato il fratello e agente di Gonzalo, Nicola Higuain che ha lasciato ad un tweet il compito di infierire ulteriormente sul risultato e sulle reti del “Pipita” schernendo De Laurentiis che prontamente lo ha bloccato.
Insomma, se da qualche parte è vero che “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, altrove invece finiscono. E anche male.
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