Motomondiale le pagelle del 2016 di MotoGP, Moto2 e 3

Concluso il Campionato Motomondiale 2016 ecco i voti e le nostre pagelle sui piloti di MotoGP, Moto2 e Moto3.

La stagione 2016 del Motomondiale è andata definitivamente in archivio la settimana scorsa, con lo svolgimento della tre giorni di test privati a Jerez de la Frontera. Un’annata che definire particolare è dir poco, con un Marquez Campione (e fin qui niente di strano) ma spesso e volentieri in versione “ragioniere”, un Rossi troppo falloso rispetto al recente passato, un Lorenzo fortissimo all’inizio e poi naufragato. Senza contare l’exploit dei nove vincitori diversi in 18 appuntamenti, con ben quattro costruttori che sono saliti almeno una volta sul gradino più alto del podio. Premettendo doverosamente come queste valutazioni siano relative e personali, andiamo a dare i voti di questo 2016.

Marc Marquez, campione 2016 della classe MotoGP (foto da: 1000ps.de)

Marc Marquez, campione 2016 della classe MotoGP (foto da: 1000ps.de)

 

MARC MARQUEZ, VOTO 10: La stagione della definitiva maturazione di un fenomeno che, ad appena 23 anni, ha già 5 Mondiali in bacheca. Pur con una moto spesso e volentieri non al top, Marquez ha portato a casa 5 vittorie, 12 podi e 7 pole, riuscendo a conquistare l’iride a Motegi, con tre gare d’anticipo. Marc merita il massimo dei voti anche perchè è riuscito a dar spazio ad una versione di sè inedita, quella accorta, tesa al risultato in ottica campionato, che mastica casomai amaro in determinate occasioni, ma porta a casa sempre punti pesanti. Poi, una volta liberatosi dal fardello del Mondiale, è tornato il Marquez che conosciamo, sempre al limite ed oltre, incline all’errore. Poco male, comunque, visto che l’obiettivo era già stato centrato.

VALENTINO ROSSI, VOTO 8: La valutazione del Dottore è una media tra il 10 meritato per il livello che continua a mantenere imperterrito durante gli anni, riuscendosi addirittura a migliorare, e il 6 dovuto ad una sequela di errori non usuale per un pilota della sua esperienza. Siamo onesti, alzi la mano chi si aspettava un Valentino, a 37 primavere, ancora così competitivo? Il pesarese è cresciuto rispetto alla passata stagione, trasformando la rabbia per il finale del 2015 in motivazione, raggiungendo picchi di velocità mai toccati negli ultimi anni. Due vittorie, 10 podi e 3 pole sono un bottino sicuramente non da buttare. Peccato, però, per i quattro zero sparsi durante l’anno (pesantissimi Mugello ed Assen, anche se è il pilota caduto di meno (4, contro le 17, per esempio, di Marquez), così come le difficoltà in condizioni di flag-to-flag. Detto questo, metteremmo tutti la firma per avere un Rossi veloce e competitivo per il titolo anche nel 2017.

Per il terzo anno di fila, Valentino Rossi ha concluso il campionato al 2° posto (foto da: newsdojour.fr)

Per il terzo anno di fila, Valentino Rossi ha concluso il campionato al 2° posto (foto da: newsdojour.fr)

JORGE LORENZO, VOTO 6: Una stagione assolutamente dai due volti, quella del pilota maiorchino. Dopo il discusso titolo 2015, Jorge si presentava ai nastri di partenza come favorito principale, grazie ad un inverno da favola. L’avvio sembra dargli ragione, con 3 vittorie e 2 secondi posti nelle prime sei gare. Poi, in seguito anche all’annuncio del passaggio in Ducati (evidentemente troppo anticipato), si spegne la luce. Con le Michelin Lorenzo è sempre più in crisi, senza contare le magre figure rimediate in condizioni critiche, con la pioggia diventata un vero e proprio incubo. Arrivano altri 5 podi, tra cui il successo di Valencia nell’ultima gara in Yamaha; ma Jorge ha dato la netta sensazione di andare fortissimo solo quando tutto è al 100%. E adesso la sfida durissima a Borgo Panigale. Buona fortuna Jorge, ne avrai bisogno.

MAVERICK VINALES, VOTO 8,5: La stagione della consacrazione. Non può essere definito altrimenti il 2016 del pilota 21enne, nativo di Figueres, vera rivelazione dell’anno, cresciuto tantissimo insieme alla Suzuki, al punto da meritarsi la chiamata in Yamaha, dove avrà al suo fianco un mostro sacro come Rossi. Dopo il primo podio nella classe regina, conquistato a Le Mans, l’annata di Maverick è stata quasi un crescendo rossiniano, culminato nella fantastica vittoria di Silverstone, accompagnata quindi dagli altri podi di Motegi e Phillip Island, arrivando anche ad insidiare il 3° posto iridato di Lorenzo. I primi test sulla M1 sono stati stupefacenti, segnalando lo spagnolo come possibilissimo outsider nella corsa iridata della prossima stagione.

ANDREA DOVIZIOSO, VOTO 7,5: Pur se in determinate occasioni il forlivese continua ad essere un pò troppo conservativo, non può mettersi in dubbio che questo 2016 abbia rappresentato, forse, uno snodo importante per la sua carriera. Un momento, in particolare, resterà a lungo nella mente e nel cuore del Dovi, ovvero la vittoria di Sepang, che ha rappresentato il ritorno alla vittoria del nostro dopo oltre sette anni. Se a ciò aggiungiamo altri 4 podi (3 volte 2°) e due pole, oltre a varie sfortune che hanno fatto sfumare un 4° posto nella generale possibile, davvero potremmo aver ritrovato un Dovizioso competitivo, pronto ad un’ardua sfida, chiamata Jorge Lorenzo.

GP di Malesia 2016. Andrea Dovizioso torna a vincere dopo 7 anni (foto da: overdrive.in)

GP di Malesia 2016. Andrea Dovizioso torna a vincere dopo 7 anni (foto da: overdrive.in)

DANI PEDROSA, VOTO 5: Come si suol dire, una rondine non fa primavera. Nel caso di Pedrosa, non può bastare una vittoria, quella di Misano nello specifico, a salvare una stagione altrimenti molto deludente. Spesso in affanno, imparagonabile a quel mostro di Marquez, quando sembrava cominciare a far quadrare i conti, ecco la solita caduta (paurosa del resto) a spaccargli qualcosa (soprattutto il morale). Il volo di Motegi gli costa tre gran premi. Nonostante tutto ciò, la Honda lo ha confermato. Starà a lui dimostrare ai detrattori che hanno sbagliato a darlo per finito troppo presto.

CAL CRUTCHLOW, VOTO 8: Double face. Può essere sintetizzato in questa espressione anglofona il campionato del centauro di Coventry. La prima metà di stagione è un vero calvario, con il 6° posto di Barcellona come risultato migliore. Il 2° posto del Sachsenring, al termine di una gara caratterizzata dalle mutevoli condizioni meteo, fa scattare una molla nel pilota del team LCR. Sempre più spesso tra i primi, Cal si dimostra un mago delle situazioni più critiche d’asfalto, centrando la pole nella sua Silverstone (2° in gara) e, soprattutto, una fantastica prima vittoria in MotoGP in quel di Brno. Il nostro non si accontenta e, a Phillip Island, concede addirittura il bis. Il doppio zero delle ultime due gare non muta la sostanza delle cose. Crutchlow è atteso alla conferma il prossimo anno; intanto, per questo 2016, può essere insignito della palma di “Sorpresa più gradita dell’anno”.

Il 2016 è la stagione della consacrazione definitiva di Cal Crutchlow (foto da: asia.eurosport.com)

Il 2016 è la stagione della consacrazione definitiva di Cal Crutchlow (foto da: asia.eurosport.com)

POL ESPARGARO, VOTO 7: La parola d’ordine, per il nostro Polyccio, è costanza. Pur senza spiccare particolarmente, lo spagnolo ha migliorato rispetto allo scorso anno, riuscendosi anche a regalare in quattro occasioni la top-5, con il 4° posto di Assen come miglior risultato stagionale. Unico a far funzionare bene la M1 del team Tech 3, adesso per Pol c’è la KTM.

ANDREA IANNONE, VOTO 6,5: Andrea è quel tipico pilota capace di farti davvero perdere la brocca. Il talento c’è in abbondanza, le doti velocistiche pure; la volontà e la capacità di duellare, anche in modo spettacolare (vedi Valencia con Rossi) è degna dei migliori. Eppure, al nostro manca ancora qualcosa, quel quid che gli farà fare il definitivo salto di qualità. Troppi gli errori, a volte assurdi, inseriti insieme alle gemme del Red Bull Ring (pole e vittoria, la prima in MotoGP). Dovesse riuscire, però, a mettere tutti i tasselli al loro posto, allora Andrea potrebbe seriamente andare ad infastidire il gotha della categoria.

HECTOR BARBERA, VOTO 7: La miglior annata del nativo di Dos Aguas, che chiude la top-10 con 102 punti all’attivo. Considerando la moto che guida (Ducati GP14 adattata del team Avintia), raccoglie risultati lusinghieri, arrivando 4° in Malesia e 5° in Argentina e Rep. Ceca. 

ALEIX ESPARGARO, VOTO 5: Un 2016 non certo da conservare negli annali, quello del 27enne di Granollers. Prende quasi sempre paga da Vinales, non riuscendo a brillare, tranne che in qualche rara occasione (vedasi 4° posto a Motegi).

ALVARO BAUTISTA, VOTO 7: Continua la sfilza di piloti spagnoli, passando all’ormai ex centauro della Aprilia. Una stagione di certo positiva, quella di Bautista, bravo a fare squadra e ad aiutare in maniera sostanziale la scuderia di Noale nel suo percorso di crescita in MotoGP. Anche in pista, i risultati sono stati molto buoni, con 13 arrivi a punti su 18 gare (migliori risultati i 7° posti di Motegi e Sepang) e varie Q2 conquistate.

Stagione positiva sia per Bautista che per l'Aprilia (foto da: vroom-magazine.com)

Stagione positiva sia per Bautista che per l’Aprilia (foto da: vroom-magazine.com)

EUGENE LAVERTY, VOTO 6: Dopo una prima parte dell’anno che lo ha visto spesso in top-10, con qualche capatina nelle prime posizioni in condizioni incerte di meteo e pista (4° in Argentina), Laverty si è andato spegnendo man mano con il proseguire del campionato, finendo perennemente relegato nella seconda metà dello schieramento.

DANILO PETRUCCI, VOTO 5: Annata difficile per il Petrux. Chiamato a confermare l’ottimo 2015, il pilota ternano, out nelle prime 4 gare per un infortunio ad una mano rimediato nei test, non ha rispettato le attese, sbagliando molto nelle situazioni che lo hanno visto furoreggiare lo scorso anno e restando lontano dai grandi nelle altre occasioni. Dovrà risollevarsi.

SCOTT REDDING, VOTO 5: Se si eccettuano il 3° posto di Assen e il 4° del Sachsenring, il 2016 non ha riservato molto altro al pilota inglese del team Pramac. Anche lui, come Petrucci, al di sotto delle aspettative.

STEFAN BRADL, VOTO 5: L’insufficienza non è data tanto da questa stagione, tutto sommato non negativa, pur se lo ha visto non poche volte beccarle dal compagno di box. Il problema sono le aspettative che Bradl aveva fatto crescere negli appassionati, dopo il titolo della Moto2 nel 2011 e le successive, ottime prime tre stagioni nella classe regina. Tutto disatteso, con il nostro che, mestamente, si sposterà in Superbike.

BRADLEY SMITH, VOTO 4,5: Per il pilota di Oxford può valere il discorso fatto per Petrucci. Dopo un 2015 nel quale aveva anche sorpreso, per certi versi, Smith non ha affatto brillato, eccetto qualche sporadica occasione, faticando davvero tanto, soprattutto nel confronto interno con Pol Espargaro.

JACK MILLER, VOTO 6: Non favorito dall’infortunio invernale, l’australiano ha salvato in maniera sorprendente la stagione, centrando una vittoria clamorosa nel GP di Assen. Per il resto, comunque, c’è ancora tanto da fare, alla ricerca della continuità e di una minore propensione alle cadute.

Tra i nove vincitori diversi del 2016, il più sorprendente è sicuramente Jack Miller, vittorioso ad Assen (foto da: redbull.com)

Tra i nove vincitori diversi del 2016, il più sorprendente è sicuramente Jack Miller, vittorioso ad Assen (foto da: redbull.com)

LORIS BAZ, VOTO 6: Un’annata passata spesso nelle retrovie o a margine della zona punti, per il francese di Sallanches. In condizioni meteo incerte e complicate, però, Baz ha dimostrato qualità più che discrete, portando due volte la sua Ducati del team Avintia Racing in top-5 (4° a Brno e 5° a Sepang).

ESTEVE RABAT, VOTO 4,5: Un 2016 veramente difficile per il vincitore del campionato Moto2 2015. Il miglior risultato è stato il 9° posto di Termas de Rio Hondo, ma in generale lo spagnolo è sembrato quasi a disagio nella classe regina.

YONNY HERNANDEZ, VOTO 4: Annus horribilis per il colombiano. Hernandez, dopo un buon 2015, era chiamato ad ulteriori miglioramenti, ma la sua stagione è stata un disastro. A fine anno, la scelta di tornare in Moto2, categoria già saggiata nel biennio 2010-11.

HONDA, VOTO 9: Iniziano il campionato nel terrore di non essere competitivi come ci hanno (quasi) sempre dimostrato, con il solo Marquez, con il suo immenso talento, a tenere in piedi la baracca. Con il proseguire della stagione, però, i miglioramenti sulla RC213V sono sostanziali. Alla fine, arriva il titolo Costruttori, portando a casa 9 vittorie con ben quattro piloti diversi.

YAMAHA, VOTO 6: Stagione difficilmente decifrabile per la Casa di Iwata. La M1, per gran parte della stagione, è stata la moto migliore (in alcuni casi nettamente). Eppure, Marquez ha vinto il titolo con 3 gare d’anticipo. E’ chiaro che c’è stato più di qualcosa che non è andato per il verso giusto, anche a livello di gestione delle gomme. Per il 2017, si richiede una netta inversione di rotta.

DUCATI, VOTO 7,5: Dopo tanto rincorrere, la Casa di Borgo Panigale sembra pronta per tornare a giocarsela con i colossi nipponici, rilanciando nella prossima stagione con l’ingaggio di Lorenzo. Un’annata tutto sommato positiva, anche se tra errori e sfortune i punti conquistati potevano essere molti di più. Chicche di stagione la doppietta del Red Bull Ring e la vittoria del Dovi a Sepang; momenti attesi dalla scuderia italiana per circa 6 anni.

SUZUKI, VOTO 7,5: Grande crescita anche per la scuderia della Casa di Hamamatsu, ormai stabilmente in top-5. La GSX-RR si è mostrata una moto molto equilibrata, arrivata a grandi livelli nel binomio con Maverick Vinales. Il successo dello spagnolo a Silverstone ha riportato la casa nipponica sul gradino più alto in MotoGp dopo 9 anni. Vedremo se con Iannone questa crescità proseguirà.

APRILIA, VOTO 7: Stagione all’insegna di una crescita costante anche per la casa di Noale. Dopo una prima metà di stagione non esaltante, Bautista e Bradl hanno portato le RS-GP sempre più spesso in top-10, anche in qualifica. La speranza è che, nel 2017, l’Aprilia si presenti in pianta stabile nelle zone più nobili della zona punti.

KTM, S.V.: Una sola gara disputata, a Valencia, con il collaudatore, Mika Kallio. La volontà era di testarsi in pista insieme a tutti gli altri competitors, e le prime impressioni sulla nuova moto non sono state malvagie. A Pol Espargaro e Bradley Smith il compito di traghettare la casa austriaca tra i grandi.

MOTO2, JOHANN ZARCO, VOTO 10: Come si suol dire, vincere la prima volta è difficile, ma confermarsi lo è ancora di più. 7 vittorie, 7 pole e 10 podi complessivi, per un 2016 andato a scatti, tra momenti di strapotere ed altri di difficoltà, al termine del quale, comunque, ha avuto ragione del suo rivale principale, Alex Rins, poi persosi nel finale di campionato.

Johann Zarco è riuscito a confermarsi campione della Moto2 (foto da: ajo.fi)

Johann Zarco è riuscito a confermarsi campione della Moto2 (foto da: ajo.fi)

MOTO2, GLI ITALIANI, VOTO 8: Probabilmente, da quando è stata istituita la categoria in luogo della 250, mai avevamo avuto una coppia di piloti in grado di fare così bene. Franco Morbidelli non ha concluso sul podio finale di stagione per un solo, misero punto (213 a 214 di Rins); vero, la vittoria è sfuggita, ma sono arrivati 8 podi (7 su 9 gare nella seconda metà di 2016) che fanno ben sperare. Lorenzo Baldassarri, da parte sua, di podi ne ha ottenuti 2, ma uno di questi è la vittoria di Misano, prima in categoria. Un pilota, Baldassarri, ormai stabilmente tra i top della categoria. Regalano ancora lampi di bravura Simone Corsi (2 podi anche per lui) e Mattia Pasini, sebbene quest’ultimo in maniera più discontinua. Tratto, quest’ultimo, caratterizzante anche la stagione di Luca Marini, scusabile comunque dal fatto che fosse un rookie.

MOTO3, BRAD BINDER, VOTO 10: Il dominatore della scena. Il sudafricano è stato un degnissimo Campione del Mondo, dall’alto delle sue 7 vittorie, delle sue 6 pole e dei suoi 14 podi. Brad ha saputo riportare la bandiera sudafricana davanti a tutti dopo 36 anni (Ekelrod in classe 350), disponendo a piacimento degli avversari, più di una volta umiliati con rimonte incredibili (ultima quella di Valencia).

Brad Binder, padrone assoluto della Moto3 nel 2016 (foto da: motofichas.com)

Brad Binder, padrone assoluto della Moto3 nel 2016 (foto da: motofichas.com)

MOTO3, GLI ITALIANI, VOTO 7,5: Certo, rispetto alla Moto2 il livello complessivo dei nostri è sicuramente più alto. I vari Bastianini, Antonelli, Di Giannantonio, Bulega, Fenati, Bagnania, Locatelli, Migno, Dalla Porta e via discorrendo, hanno tutti un gran potenziale. Però i nostri hanno peccato in continuità, rendendo sostanzialmente facile la vita a Binder. Bastianini, nonostante l’infortunio nelle ultime gare, ha concluso da vice-campione, ottenendo una vittoria (Motegi), 3 pole e 6 podi totali. Hanno concluso l’anno in top-10 anche Bagnaia (2 vittorie (Assen e Sepang) e una pole all’attivo), un sorprendente Di Giannantonio, Bulega, Locatelli e anche Fenati (una vittoria (Austin) e due pole), nonostante sia stato lasciato a piedi dallo VR46 Sky Racing Team a partire dall’Austria. Ha deluso Antonelli, vincitore in Qatar, persosi durante l’anno, ma che il prossimo anno sarà al team Ajo. Alti e bassi, infine, per Migno, autore comunque di due podi.

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