Dopo Valencia (Novembre 2016) e Sepang, con la conclusione della sessione di test di Phillip Island la MotoGP fa un ulteriore passo verso l’avvio ufficiale della stagione 2017, che ci sarà a Losail, Qatar, nel weekend del 24-26 Marzo. Nel frattempo, lo stesso circuito qatariota vedrà la disputa di una ulteriore tre giorni di prove collettive (10-12 Marzo). Da quanto visto in Australia, comunque, si possono già trarre alcune indicazioni.
Innanzitutto, partiamo dalla sensazione di questa pre-stagione della MotoGP, ovvero Maverick Vinales. L’ex Suzuki, che raccoglie un’eredità pesante come quella di Jorge Lorenzo, ponendosi di fianco ad un compagno di box scomodissimo come Valentino Rossi, ha stupito tutti per la velocità con la quale sembra essere entrato in simbiosi con la M1. Se qualcuno, dopo i migliori tempi di Valencia e Sepang, nutriva ancora qualche dubbio, ebbene anche su una pista completamente diversa come Phillip Island, dopo una prima giornata di studio, il 22enne di Figueres ha imposto la sua legge, risultando costantemente il più veloce in configurazione qualifica, cominciando ad essere molto solido anche sul passo. Almeno con lui in sella, la Yamaha sembra partire già da una base estremamente consistente in qualsiasi situazione, ponendo di diritto Vinales come il principale antagonista di Marc Marquez in ottica iridata.
A tal proposito, tra i due non sono mancate le prime scintille sul circuito australiano, con un Vinales che ha punzecchiato il titolato connazionale, tacciandolo di averlo seguito troppo a lungo per studiarlo. Passando proprio al Cabroncito, è palese come la situazione sua e della Honda sia molto diversa rispetto allo stesso periodo del 2016. Pur permanendo qualche difficoltà in termini di trazione in uscita dalle curve lente e di velocità di punta, il nuovo motore pare aver convinto tutti, viste anche le prestazioni più che positive di un ormai maturo Crutchlow e di un Miller fisso in top-10. Marquez, dal canto suo, è apparso subito molto in palla, in particolare sul passo, imponendosi a detta di tanti (Rossi in primis) come il punto di riferimento. Il Campione in carica, in attesa di limare gli ultimi dettagli, si appresta ad approcciare al nuovo mondiale con tutte le carte in regola per ripetersi.
Per quanto riguarda Valentino Rossi, rispetto a Sepang, quanto visto a Phillip Island non lo ha di certo convinto. Vero che, rispetto a Vinales, il Dottore ha provato a seguire strade diverse, soprattutto sul set-up della M1; al momento, però, la rotta sembra smarrita, con una matassa che fatica a venir sbrogliata. Il problema principale è stato soprattutto la gestione dello pneumatico posteriore, che ha evidenziato problemi di degrado rilevanti. Detto ciò, gli ultimi anni ci hanno insegnato a non dare Valentino per finito prima del tempo. Con ancora una sessione di test da svolgere, c’è da scommettere che a Losail, a fine Marzo, il pesarese sarà lì con gli altri big, a giocarsi le primissime posizioni.
Capitolo Ducati. Anche in questo caso, tra Sepang e Phillip Island si è assistito ad un ribaltamento della situazione. Se in Malesia sembrava che i tecnici di Borgo Panigale fossero riusciti ad ovviare bene alla mancanza di carico dovuta al divieto delle alette, in Australia sia Dovizioso che Lorenzo si sono lamentati di una GP17 difficile da guidare, nervosa e poco incisiva in curva. Soprattutto il maiorchino ha mostrato palesi difficoltà, soprattutto in frenata e in percorrenza delle curve medio-veloci, chiedendo lui stesso ancora tempo per potersi adattare meglio alla nuova moto, completamente diversa dalla sua ex M1.
Per quanto riguarda la Suzuki, anche la Casa di Hamamatsu, come la Yamaha, ha adottato una soluzione con le alette inserite nella carena, mostrando un buon potenziale. Entrambi i piloti si sono detti soddisfatti delle novità portate dal team, pur continuando a chiedere migliorie all’elettronica della GSX-RR. Iannone, dopo una prima giornata molto positiva, non è più riuscito a cogliere l’attimo giusto per il time attack, finendo dietro al rookie Alex Rins, in netta crescita per quel che concerne il feeling con la moto e ottimo 6° nella classifica complessiva.
Proprio i rookie, Sam Lowes a parte, stanno destando una grande impressione. In particolar modo il duo di Hervè Poncharal, al team Tech 3. Jonas Folger ha stupito tutti, portandosi in 4° posizione al 3° giorno, risultando competitivo anche sul passo. A differenza di Sepang, Zarco è rimasto più nelle retrovie, ma anche il bi-campione in carica della Moto2 ha dimostrato di essere già ad ottimo punto nell’adattamento alla categoria e, insieme agli altri due, potrà dar vita ad una lotta per il titolo di Rookie of the Year che si preannuncia decisamente interessante.
Importanti segnali anche dalla Aprilia, grazie ad un Aleix Espargaro subito fondamentale per la scuderia di Noale. Lo spagnolo ha inserito la sua RS-GP costantemente in top-ten, risultando a tratti sorprendente sul passo-gara, inaspettatamente vicina addirittura alla zona podio. Segnali di vita anche dalla KTM, anche se la situazione la vede ancora indietro, anche rispetto a vari team satelliti. Il dato di fatto è che il gap dalla vetta è diminuito, attestandosi a meno di un secondo e mezzo soprattutto con Pol Espargaro, mentre Bradley Smith, almeno nell’ultimo giorno, è riuscito a portarsi vicino al suo compagno di box.
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