MotoGP Motegi 2016 Analisi: Rossi e Lorenzo nella ghiaia. Marquez è Pentacampeon!

Marc Marquez non poteva chiedere di meglio al GP di casa della Honda, a Motegi. La vittoria in gara (5° stagionale) gli è valsa anche il suo quinto titolo iridato, grazie ad un margine sul secondo in classifica improvvisamente dilatatosi fino a +77. E’ stata infatti una domenica da cancellare per la Yamaha, con Rossi e Lorenzo entrambi stesisi nelle vie di fuga del tracciato nipponico, spalancando la strada al fenomeno di Cervera. Ringraziano anche il Dovi e Vinales, che accompagnano sul podio il pilota della Honda. Nelle altre categorie, trova finalmente la vittoria Enea Bastianini in Moto3, mentre in Moto2 il successo arride allo svizzero Luthi, con Zarco che allunga nuovamente su Rins, finito a terra.

Marc Marquez, durante il vittorioso GP del Giappone di oggi (foto da: somoslamoto.com)

Marc Marquez, durante il vittorioso GP del Giappone di oggi (foto da: somoslamoto.com)

 

 

Marc Marquez, semplicemente un predestinato 

Nemmeno lui si aspettava di vincere l’iride a Motegi, forse nemmeno i più ottimisti tra i suoi sostenitori. D’altro canto, però, era chiaro che solo dei disastri “biblici” avrebbero potuto allontanare il Marquez attuale dal suo quinto titolo mondiale. L’harakiri del duo Yamaha è una conseguenza della maturazione di questo pilota, che sembra aver imparato a gestire quando serve, salvo poi tornare il mostro di velocità pura, agonismo ed aggressività che tutti conosciamo. Ecco, quindi, che questo Mondiale 2016 rappresenta il manifesto del Marc Marquez 2.0, un pilota che limita al massimo gli errori (confinandoli alle prove) per raccogliere ogni volta quanto possibile in gara. La regolarità è stato il leit-motiv della stagione di Marc, con 5 vittorie, 11 podi e, soprattutto, sempre a punti nelle 15 gare finora disputate. E proprio lì sta il margine attuale rispetto ai rivali più diretti, “capaci” di ottenere ben quattro zeri ciascuno. Un lusso che non ti puoi assolutamente permettere contro un avversario che quest’anno ha collegato praticamente alla perfezione polso e cervello. A 23 anni, con già 5 Mondiali, 55 vittorie, 64 pole, 89 podi e 50 giri record alle spalle, vien facile dire che Marquez rappresenta il presente ed il futuro della MotoGP. Se non dovessero esserci intoppi o avversari all’altezza a mettersi di traverso, potremmo davvero trovarci di fronte a colui che riscriverà tutti i record (o quasi) del Motomondiale.

A soli 23 anni, Marc Marquez è diventato Campione del Mondo per la quinta volta (foto da: auto.ndtv.com)

A soli 23 anni, Marc Marquez è diventato Campione del Mondo per la quinta volta (foto da: auto.ndtv.com)

 

 

Yamaha, Motegi è una vera Caporetto 

Un doppio zero così, dalle parti di Iwata, proprio non se l’aspettavano nel GP del Giappone. Se ci aggiungiamo che questo risultato nefasto ha consegnato il titolo a Marquez e alla Honda con ben tre gare d’anticipo, è ovvio che in Yamaha non possano essere per nulla contenti. Valentino Rossi e Jorge Lorenzo sono finiti entrambi nella polvere, il primo nel tentativo disperato di evitare una fuga in solitaria di Marquez (giro 6) dopo uno scatto non felice, il secondo per difendersi dalla rimonta di Dovizioso (giro 19). Non che sarebbe cambiato poi molto, intendiamoci. Ma lasciare Motegi con un pugno di mosche rappresenta un po’ lo specchio di questa strana stagione della Yamaha, partita con i favori del pronostico e con una M1 eletta (a ragione) a miglior moto del lotto, senza che però sia Vale che Jorge riuscissero ad approfittarne appieno. Nella seconda metà di campionato, poi, è stato evidente come gli altri si siano avvicinati parecchio, rendendo le cose più difficili, con gli alti e bassi che hanno fatto il resto, permettendo la fuga di Marquez. Cosa resta ora? Oltre e più delle tre tappe “parziali” rimanenti, costituirà un elemento d’interesse il duello per il posto da vice-campione, che vede Rossi ancora avvantaggiato di 14 lunghezze su Lorenzo. Una sfida nella quale, ancora una volta, Marquez potrebbe fare da ago della bilancia.

 

MotoGP Motegi 2016: le cadute di Rossi e Lorenzo

https://youtu.be/xiUMboBbGkA

 

https://youtu.be/GYVprH0cL6k

 

Ducati e Suzuki sorridono con Dovizioso e Vinales 

Il patatrac della Yamaha, dicevamo, non ha aperto la via solo ai festeggiamenti di Marc Marquez. Ha anche liberato due posti sul podio per Andrea Dovizioso e Maverick Vinales. Il pilota forlivese, assente in top-3 dal 2° posto del Red Bull Ring, ha concretizzato un weekend partito bene sin dalla PL1, elevandosi a prima alternativa dei “Magnifici Tre”. In gara, stava pressando da vicino Lorenzo da un po’ di giri, con la netta sensazione che, prima della fine, avrebbe potuto portare un attacco decisivo, che la caduta di Lorenzo ha poi reso inutile. Maverick Vinales, dal canto suo, ha dovuto remare alquanto all’inizio, stante anche la scelta di montare la gomma più dura al posteriore, contrariamente a quasi tutto il resto dei colleghi. Nella seconda fase di gara, il prossimo yamahista è risalito su, ha avuto ragione nel duello fratricida con Aleix Espargaro (4° e miglior risultato stagionale), impensierendo anche, per qualche tornata, Dovizioso. Proprio la Suzuki può lasciare soddisfatta Motegi, poiché mai prima d’ora aveva portato le due moto nelle prime quattro posizioni. Tornando alla Ducati, deludente 17° posto per Alvaro Bautista, che ha sostituito Iannone in questo appuntamento.

Andrea Dovizioso e Maverick Vinales si complimentano a vicenda sul podio di Motegi (foto da: asphaltandrubber.com/Sam Jones)

Andrea Dovizioso e Maverick Vinales si complimentano a vicenda sul podio di Motegi (foto da: asphaltandrubber.com/Scott Jones)

 

 

Gli altri: bene Crutchlow e Pol Espargaro, Aprilia con entrambi i piloti in top-10. 8° Petrucci 

Andiamo, quindi, a scorrere la classifica. Ennesima prova consistente per Cal Crutchlow, che completa la top-5 come ad Aragon, confermandosi in ottima forma nella seconda fase di stagione. Buon 6° posto per Pol Espargaro, che va a precedere un Alvaro Bautista (7°, miglior risultato stagionale) emblema di una Aprilia inserita con sempre maggior stabilità nei primi 10, come conferma anche il 10° posto di Bradl. Prova positiva per Danilo Petrucci (8°), che riesce a spuntarla nel duello interno (inaciditosi molto ultimamente) con Scott Redding (9°). Completano la zona punti il collaudatore Yamaha Nakasuga, Hernandez, Smith, Rabat e Aoyama, il quale ha sostituito Pedrosa. Fuori dai punti, oltre a Barbera, anche Baz (16°) e l’esordiente Jones (18°), unico doppiato. Sono finiti in terra, infine, anche Miller e Laverty.

Alvaro Bautista sulla sua Aprilia RS-GP. Lo spagnolo ha concluso la gara di Motegi con un buonissimo 7° posto (foto da: asphaltandrubber.com)

Alvaro Bautista sulla sua Aprilia RS-GP. Lo spagnolo ha concluso la gara di Motegi con un buonissimo 7° posto (foto da: asphaltandrubber.com/Scott Jones)

 

 

Moto2: vince Luthi. Rins cade e Zarco ringrazia, 3° Morbidelli 

Il GP del Giappone può rappresentare il punto di svolta della corsa iridata nella classe di mezzo. Dopo una lunga rincorsa, che lo aveva portato fino al –1 dopo la gara di Aragon, Alex Rins potrebbe aver vanificato tutto, cadendo nelle prime fasi e condannandosi ad un amarissimo 20° posto finale. Johann Zarco, pur uscendo sconfitto nel duello con Thomas Luthi (3° vittoria stagionale), durato fin sul traguardo, sorride a 32 denti, visto che il suo margine in classifica è passato a +21. Completa il podio il nostro Franco Morbidelli (4° volta in top-3 nelle ultime 6 uscite), bravo a spuntarla nella lotta con il padrone di casa Nakagami. In 5° posizione ha concluso il tedesco Cortese, davanti ad altri due italiani, Corsi e Pasini, mentre Marini è arrivato 12°. Caduto, purtroppo, Lorenzo Baldassarri, così come anche, tra gli altri, Lowes, Alex Marquez, Folger e Kent.

Thomas Luthi, vincitore del GP del Giappone 2016, valido per la classe Moto2 (foto da: motomondiale.it)

Thomas Luthi, vincitore del GP del Giappone 2016, valido per la classe Moto2 (foto da: motomondiale.it)

 

 

Moto3, Bastianini s’impone su Binder. Anche Bulega sul podio 

Ottima prova dei nostri portacolori nella entry class. Un bravissimo Enea Bastianini trova finalmente la vittoria in questa stagione (2° in carriera) battendo in volata per soli 17 millesimi il dominatore della stagione, il neo campione Brad Binder. In classifica, il “Bestia” allunga a +21 su Navarro, caduto. In terza posizione aveva chiuso il pilota locale, Hiroki Ono; ma il nipponico è stato squalificato dopo esser stato trovato sottopeso nelle verifiche post-gara. Questo ha consentito a Bulega di salire sul podio, come fatto finora solo a Jerez. Alle spalle di Oettl (4°), troviamo altri due italiani, ovvero Di Giannantonio e Bagnaia, 5° e 6°. Portano a casa dei punti iridati anche Antonelli (10°) e Dalla Porta (11°). Fuori dalla zona punti Spiranelli (20°), Petrarca (21°) e Migno (24°); caduti Locatelli e Valtulini.

La felicità di Enea Bastianini sul podio di Motegi. Con lui, Binder e Ono (poi squalificato) (foto da: motori.diariodelweb.com)

La felicità di Enea Bastianini sul podio di Motegi. Con lui, Binder e Ono (poi squalificato) (foto da: motori.diariodelweb.com)

 

 

Si torna in pista già il prossimo fine settimana, con il GP d’Australia a Phillip Island.

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