MotoGP Austria 2017 Analisi – Dovizioso immenso, Marquez deve inchinarsi

Che gara abbiamo visto al Red Bull Ring. Uno spettacolo di livello assoluto, con Andrea Dovizioso e Marc Marquez meravigliosi protagonisti di un duello all’arma bianca, che ha esaltato tutti lasciando con il fiato sospeso fino all’ultimo metro. Ad uscire vittorioso da questa ‘singolar tenzone‘ è stato un Andrea Dovizioso sempre più consapevole di se stesso, capace di mettersi dietro un Marc Marquez in formissima e adesso distante 16 lunghezze in classifica. Gli altri, loro malgrado, sono stati ridotti al ruolo di spettatori. A partire da Dani Pedrosa, ottimo 3° in rimonta, passando per Lorenzo e Zarco. Grosso affanno in casa Yamaha, con Vinales e Rossi mai protagonisti e costretti ad un 6° e 7° posto che fanno male in ottica campionato. Nelle altre categorie, Morbidelli e Mir confermano la loro legge, con lo spagnolo che allunga le mani sul titolo.

Splendida istantanea della fase decisiva del duello tra Andrea Dovizioso e Marc Marquez, con il vano tentativo dello spagnolo all’ultima curva (foto da: motorbikemag.es)

ANDREA DOVIZIOSO, LA VITTORIA DELLA DEFINITIVA MATURAZIONE. MARQUEZ C’E’ SEMPRE

La quinta vittoria in MotoGP, terza stagionale, è senza ombra di dubbio la più bella per Andrea Dovizioso. Un successo, che gli consente di salire a 158 punti (-16 da Marquez), arrivato prima di tutto con l’intelligenza, con uno studio assiduo di queste imperscrutabili mescole Michelin 2017 (soprattutto per altri), che ha condotto ad una scelta (Medium-Soft) che inizialmente sembra quasi folle. E invece il Dovi e il team dimostreranno di aver ragione. Dopo un via guardingo, il forlivese si porta una prima volta al comando con un attacco doppio in curva 4 al duo Lorenzo-Marquez a 17 giri dalla fine. Da questo momento in poi, il Gran Premio del Red Bull Ring è una questione tutta tra l’italiano e il leader della classifica.

Il podio del Gran Premio d’Austria 2017 (foto da: motogp.com)

Come due pugili sul ring, i due cominciano a darsele di santa ragione, con un Marquez fenomenale nell’interpretazione del tratto che contiene le curve 5-6-7, sembrando sempre sul punto di spiccare il volo, ma l’italiano è bravissimo ad impedirglielo. La diversità del Dovizioso attuale rispetto al passato la si apprezza nel fantastico e prolungato duello a 7 giri dalla fine. Andrea è sicuro, convinto dei propri mezzi, cattivo finanche nel replicare colpo su colpo all’indemoniato collega. In un crescendo di pathos, arriviamo agli ultimi chilometri. E anche qui il Dovi si produce in un inno alla lucidità, fondamentale per la vittoria. Dopo aver chiuso ogni spiraglio a Marc, anche nei tratti a lui più favorevoli, Andrea si aspetta un tentativo del rivale, che arriva proprio all’ultima curva. Il pilota Ducati sceglie, a ragione, di fare la curva come al solito (“Ho sentito che aveva aperto il gas prima di me in uscita da curva 9“, dirà poi), lasciando sfilare la Honda ed infilzandola in uscita, incrociando la traiettoria e andando a vincere, non senza aver mandato a quel paese un Marquez comunque lodevole per aver provato un remake di Barcellona 2009.

L’abbraccio tra i due duellanti nell’immediato dopo-gara (foto da: motorbikemag.es)

Questa è senza alcun dubbio la miglior stagione della carriera del Dovi. Un’annata partita men che in sordina, con tutti i riflettori puntati sull’altra GP17, quella #99, con il #4 condannato, in apparenza, al ruolo di scudiero. Forse nessuno, tranne i più inguaribili ottimisti, avrebbero potuto immaginare questa situazione per Andrea a sette gare dalla fine. Ma è tutto vero e Dovizioso merita il sostegno di tutti gli appassionati italiani. A questo punto lo si può dire, Andrea ha tutte le carte in regola per giocarsi il titolo e, vada come vada, meriterà solo applausi. Tornando a Marquez, questo gran premio è positivo se si guarda ai punti guadagnati sul duo Yamaha e alla condizione espressa e dal pilota e dalla moto nipponica. Il Cabroncito è sempre più il favorito nella corsa iridata, ma l’Austria gli lascia in eredità un Dovizioso che potrà creargli ben più di qualche fastidio. Marc ne è consapevole e ha provato in tutti i modi a mettersi dietro la Ducati, allontanando ogni pensiero di calcolo mondiale. Ma non ci è riuscito.

PEDROSA, PODIO PREZIOSO. LORENZO SI SGONFIA ANCORA ALLA DISTANZA

A completare il podio abbiamo Dani Pedrosa. Il pilota spagnolo, sempre 5° in classifica (-35 da Marquez), si è prodotto in una bella risalita, dopo aver faticato non poco nelle fasi iniziali, scattato dall’8° piazzola. Il catalano, dopo aver sfruttato l’errore di Vinales e l’attacco di Zarco ai danni di Rossi, si issa in zona podio infilando Lorenzo in curva 1 in avvio di giro 17, dando anche l’impressione di poter riprendere i primi due, arrivandogli molto vicino nel momento di maggior lotta in vetta. Alla fine deve accontentarsi e portare a casa il 7° podio stagionale. Jorge Lorenzo, dal canto suo, ha chiuso in 4° posizione, al termine di una gara che lo ha visto ripetere un canovaccio usuale nelle ultime uscite. Il maiorchino parte a razzo, superando subito Marquez e provando ad involarsi. Riassorbito dopo pochi passaggi, regge al comando fin quasi a metà gara; infilato dopo un lungo dal connazionale e da Dovizioso, Jorge cede il podio a 11 giri dalla fine, venendo passato da Pedrosa. Nel finale tiene a bada Zarco, ma questo risultato non può soddisfare. C’è ancora molto da fare.

Buon terzo posto per Dani Pedrosa, che rimedia così ad una qualifica non esaltante (foto da: motogp.com)

YAMAHA, ADESSO L’ALLARME E’ REALE. VINALES E ROSSI IMPOTENTI

In Austria la Yamaha va ufficialmente in crisi. Vittime ancora una volta del consumo anomalo al posteriore, Maverick Vinales e Valentino Rossi chiudono una domenica deludente al 6° e 7° posto, dietro anche alla M1 clienti di Johann Zarco, precipitando rispettivamente a -24 e a -33 da Marquez. Tra i due ufficiali della Casa di Iwata, è Rossi a partire meglio, mentre Vinales si produce subito in un errore in curva 1 che gli fa perdere tempo e posizioni. Nelle prime fasi Valentino si installa in 4° posizione, a distanza ravvicinata rispetto al gruppo di testa e sembra poter tenere il passo. A 16 giri dalla fine, però, il duro attacco di Zarco in curva 3 gli fa perdere due posizioni in pochi metri e qui, in pratica, finisce la gara di Rossi. Poco dopo, in fotocopia con il compagno di box, il pesarese esce larghissimo in curva 1 e dalla 7° posizione non si scrollerà più. Vinales, da parte sua, dopo l’errore fatica a trovare il ritmo e, quando sembra poter agguantare quantomeno Zarco, rimbalza indietro, dovendo accontentarsi del 6° posto. Una situazione, quella Yamaha, davvero difficile, dove sembra che, stando almeno alle dichiarazioni dei piloti, non si sa quasi che pesci prendere. Urge prendere dei provvedimenti immediati, altrimenti il Mondiale diventerà una chimera.

Gara ancora una volta ampiamente al di sotto delle attese per le Yamaha ufficiali. Al Red Bull Ring, Maverick Vinales e Valentino Rossi (in foto) non sono andati oltre il 6° ed il 7° posto (foto da: sportfair.it)

GLI ALTRI: BENE BAUTISTA E BAZ. KALLIO MIGLIORE DELLE KTM

Alle spalle dei primi, molto positiva la domenica per Alvaro Bautista (8°), davanti a Loris Baz (9°) e ad un Mika Kallio che, da pilota tester, si porta a casa la 10° piazza e risulta la miglior KTM nella gara di casa. Dopo i segnali positivi del sabato, Andrea Iannone non va oltre l’11° posto, davanti a Scott Redding, Aleix Espargaro, Karel Abraham e Cal Crutchlow, molto male e ultimo a punti. Classificati anche Rins, Barbera, Smith, Rabat e Lowes, mentre si sono ritirati nell’ordine Pol Espargaro, Folger, Petrucci (partito malissimo dalla 5° posizione e out dopo 6 passaggi) e Miller.

MOTO2: MORBIDELLI INGRANA LA SETTIMA

Ancora una volta, Franco Morbidelli reagisce prontamente dopo una prestazione non positiva e in Austria infila la settima vittoria della sua splendida stagione. Dopo aver lottato per metà gara con gli avversari, il romano-brasiliano saluta tutti e va a vincere con autorevolezza, portando a casa un colpo molto importante in chiave campionato. Alle sue spalle giunge Alex Marquez, regalando al team Marc VDS una bella doppietta, e Thomas Luthi, primo inseguitore di Morbidelli ma adesso staccato 26 punti (207 a 181). Buona prestazione anche per Francesco Bagnaia e per Mattia Pasini, rispettivamente 4° e 5°, mentre Nakagami, Binder, Navarro, Aegerter e Syahrin completano la top-10. Sfortunato Miguel Oliveira che, dopo una gran bella rimonta, è vittima di un high-side in uscita di curva 7, quando alla fine mancavano 5 giri. Passando agli altri italiani, solo Simone Corsi chiude la gara (11°). Ko i vari Marini, Baldassarri, Locatelli e Manzi.

Settima vittoria stagionale per Franco Morbidelli in classe Moto2, qui immortalato nelle fasi iniziali di gara, al comando davanti ad Alex Marquez, Thomas Luthi e Mattia Pasini (poi 5°) (foto da: motogp.com)

MOTO3: ANCORA UNA VOLTA DOMINA MIR

La ‘Entry Class‘ è sempre più nel segno di Joan Mir. Partito 10°, lo spagnolo decide a piacimento il ritmo della gara e, una volta messosi in testa di prendere il comando, non ce n’è semplicemente per nessuno, andando via e centrando la vittoria #7 in stagione. Un trionfo che proietta lo spagnolo in fuga (probabilmente definitiva), con il rivale più vicino, Romano Fenati, oggi molto male e solo 13° all’arrivo, staccato di ben 64 punti. Ancora più indietro Canet, oggi 5° e in classifica a -78 dal connazionale. Un ottimo Philipp Oettl e un commosso Jorge Martin hanno completato il podio, con Livio Loi subito dietro. Giornata altamente deludente per i nostri alfieri: detto di Fenati, il migliore è Di Giannantonio (6°), mentre concludono a punti anche Bastianini (10°) e Bulega (11°). Fuori dai punti Arbolino (17°), Pagliani (19°) e Migno (21°), mentre non hanno concluso la gara Dalla Porta, Antonelli e Bezzecchi. Nota a margine per lo spagnolo Jaume Masia, 16 anni e al debutto, che regala spettacolo per due terzi di gara, con staccate tutto cuore e irriverenza, concludendo comunque ottimo 9° sotto la bandiera scacchi.

Joan Mir è sempre più padrone della classe Moto3, centrando ieri la settima vittoria stagionale (foto da: motogp.com)

Il Motomondiale torna tra due settimane, con il Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone.

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