MotoGP Aragon 2016 Analisi – Marquez trionfa e mette le mani sul Mondiale

MotoGP Aragon 2016 Risultati Analisi – Marquez vince ad Alcaniz ed allunga in classifica. Rossi sbaglia, regala il 2° posto a Lorenzo e dice praticamente addio alle residue chance di Mondiale. Lotta sempre più aperta in Moto2 tra Zarco e Rins, mentre in Moto3 Binder può festeggiare 

E’ Marc Marquez ad interrompere la striscia di otto piloti diversi vincitori nelle otto gare che hanno preceduto il GP di Aragona. Il pilota di Cervera vola verso il suo terzo titolo nella classe regina, grazie alla vittoria di domenica (54° in carriera, 28° in MotoGP), un successo annunciato ma arrivato con più difficoltà del previsto. Sul podio, insieme al pilota Honda, salgono Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, che vede allontanarsi, forse definitivamente, le possibilità di contendere il titolo a Marquez, adesso distante 52 punti (248 a 196). Buona gara per Vinales (Suzuki), 4° al traguardo, davanti a Crutchlow (Honda) e a Pedrosa (Honda). In grossa difficoltà le Ducati, mentre le Aprilia arrivano entrambe in top-10. Nelle altre categorie, vittorie di Lowes in Moto2 e di Navarro in Moto3; per quanto riguarda le classifiche, Rins adesso è ad un solo punto da Zarco, mentre Binder, 2°, ha festeggiato il Mondiale con quattro gare d’anticipo.

Il podio del GP di Aragona 2016 (foto da: moto.it)

Il podio del GP di Aragona 2016 (foto da: moto.it)

 

 

Marquez, il titolo nelle sue mani 

Se non è il colpo di grazia, ci manca davvero pochissimo. Tornando al successo 70 giorni dopo il Sachsenring, Marc Marquez si mette in tasca ben più di mezzo Mondiale, regalandosi in pratica quattro match point, a partire già da Motegi, in programma tra tre settimane. Un Marquez che ha saputo rispettare in pieno un copione che lo vedeva favorito principale della 7° edizione del GP d’Aragona, ed è andato a vincere di prepotenza, pur dopo un inizio non perfetto. Una gara che ha mostrato lo stato attuale di maturazione del pilota spagnolo, un mix tra audacia e sagacia tattica, capacità di saper aspettare; una sorta di Dottor Jeckyll e Mister Hyde, capace quasi di stendersi (come ieri nel corso del 3° giro), per poi vincere dominando. D’altronde, non sbagliare nei momenti importanti è una virtù per piloti di questo calibro, e Marquez quest’anno è stato quasi sempre perfetto la domenica, a fronte di un numero consistente di capitomboli nelle giornate di prova (a proposito, ha corso con una sublussazione ad una spalla, dopo la caduta nella PL3). Con un vantaggio su Rossi dilatatosi a 52 punti con ancora 100 a disposizione, è chiaro come solo lui possa riuscire nell’impresa di perderlo. In una stagione dove non poche volte si è trovato tra le mani una Honda inferiore alla Yamaha, Marquez ha fatto sua la dote della regolarità, involandosi meritatamente verso il titolo.

L'esultanza di Marquez, consapevole di aver assestato il colpo decisivo nella lotta al Mondiale 2016 (foto da: tenplay.com.au)

L’esultanza di Marquez, consapevole di aver assestato il colpo decisivo nella lotta al Mondiale 2016 (foto da: tenplay.com.au)

 

 

Valentino, pensiero già al 2017 

Fa alquanto sensazione collegare una frase del genere ad un pilota che comincerà la prossima stagione con il traguardo dei 38 anni già tagliato. Eppure, siamo sicuri che il Dottore non si rassegnerà e dedicherà anima e corpo all’obiettivo del decimo titolo. Tornando a domenica, non si può rimproverare nulla al pilota di Tavullia. Nelle sue condizioni di classifica, Vale doveva attaccare e basta, su una pista a lui per giunta abbastanza indigesta. Trovatosi in testa dopo essersi bevuto Vinales, Rossi ha provato ad allungare, ma non ha potuto nulla contro un Marquez che ne aveva troppo di più. Nella seconda parte di gara, poi, il crollo di prestazione delle sue gomme ha fatto il resto, permettendo a Lorenzo di passarlo. Ma lì si è vista quanta voglia abbia ancora in corpo questo ragazzo che, con le unghie e con i denti, ha provato a non mollare contro il mal sopportato compagno di box. Vero, l’errore grossolano in curva 12, nel corso del penultimo giro, gli è costato il 2° posto, ma ci stava un tentativo al limite (non oltre, sia chiaro). In queste ultime gare, Rossi proverà di certo a ritrovare una vittoria che gli manca da Barcellona, tentando allo stesso tempo di rinviare il più possibile la festa di Marc.

Una fase della gara di domenica, con Rossi davanti a Marquez (foto da: indonesiaautosblog.com)

Una fase della gara di domenica, con Rossi davanti a Marquez (foto da: indonesiaautosblog.com)

 

 

Lorenzo, dopo il buio arriva un po’ di luce 

Ha detto di aver trovato l’ispirazione grazie alla caduta durante il warm up, Jorge Lorenzo, decidendo di montare la hard al posteriore, con la quale finora, in questo weekend, dire che si era trovato male era un eufemismo. E invece questa scelta si rivelerà vincente, quantomeno nel confronto con Rossi. Dopo una prima fase di gara nella quale corre in difesa e sembra prenderle anche contro Vinales, man mano il passo del maiorchino migliora, permettendogli, una volta superato il pilota Suzuki, di andare ad attaccare il compagno di box. Un sorpasso, quello su Valentino, che gli consente di rilanciarsi nella sua corsa al secondo posto, distante 14 punti e suo obiettivo dichiarato, prima di lasciare la Yamaha per la Ducati.

Un Lorenzo molto soddisfatto del 2° posto di domenica, in particolare per essere riuscito a battere Rossi (foto da: shannons.com.au)

Un Lorenzo molto soddisfatto del 2° posto di domenica, in particolare per essere riuscito a battere Rossi (foto da: shannons.com.au)

 

 

Buona gara per Vinales e Crutchlow, in ombra Pedrosa. Male le Ducati, Aprilia in crescita 

Passando agli altri, da sottolineare la buona prova di Maverick Vinales (4°) e della Suzuki in generale, che piazza un redivivo Aleix Espargaro in 7° posizione. In particolare, il prossimo portacolori Yamaha, con una partenza super, è riuscito anche a comandare la gara per alcuni giri, prima che un paio di lunghi ed un passo non all’altezza dei primi gli precludessero la lotta per il podio. Continua nel suo buon momento anche Crutchlow, che parte ed arriva 5°, avendo la meglio di un Pedrosa (6°) tornato nel limbo, dopo il lampo di Misano, ma con l’attenuante di una gomma anteriore che è arrivata al traguardo in condizioni semplicemente pietose (con anche uno stivale distrutto).

Buon 4° posto per Vinales, ancora una volta in evidenza con la sua Suzuki (foto da: bikesrepublic.com)

Buon 4° posto per Vinales, ancora una volta in evidenza con la sua Suzuki (foto da: bikesrepublic.com)

 

Le gomme hanno condizionato pesantemente anche le prestazioni delle due Ducati, arrivate lontanissimo al traguardo, con il Dovi 11° e Pirro 12°. Il forlivese, dopo una buonissima partenza, ha dovuto man mano alzare il suo passo, a causa di forti vibrazioni provocate dallo pneumatico posteriore, che ad un certo punto ha iniziato a girare sul cerchio. Vibrazioni che si sono presentate anche sulla Desmosedici del pilota pugliese, autore fra l’altro di un primo giro non felice, che ne ha complicato non poco i piani. Gara difficile anche per Petrucci, la cui domenica è stata rovinata dal contatto con Redding, che gli è costato un ride through. Chi lascia con un sorriso il circuito di Aragon Motorland è certamente la Aprilia: non solo Bautista e Bradl hanno chiuso rispettivamente 9° e 10°, mettendosi dietro tutte le Ducati, ma le due RS-GP, stavolta, hanno accusato un gap ridotto dalle moto più veloci, facendo ben sperare per il futuro.

Gara da dimenticare per Dovizioso, appena 11° ad Aragon (foto da: moto.it)

Gara da dimenticare per Dovizioso, appena 11° ad Aragon (foto da: moto.it)

 

 

Moto2, vince Lowes, ma Rins è in scia a Zarco. Morbidelli 3° 

Nella classe di mezzo, al momento, possiamo dire che si corrono due campionati distinti. Da una parte, c’è quello per la vittoria di tappa, che in quest’occasione ha premiato l’inglese Sam Lowes, partito dalla pole, il quale ha preceduto Alex Marquez (primo podio in carriera), bravo a beffare il nostro Morbidelli per il 2° posto, in un duello tutto interno al team Estrella Galicia. Poi c’è la lotta per il titolo, che si fa sempre più avvincente. Zarco non sfrutta il vantaggio delle qualifiche (5° a fronte del 13° tempo di Rins) e riesce addirittura ad arrivargli dietro, 8°, mentre il nativo di Barcellona è giunto 6°. Dopo i 120 punti su 125 conquistati tra il Mugello ed il Red Bull Ring, sinceramente sembrava che nulla potesse frapporsi tra Zarco e il bis iridato in Moto2. Invece, nonostante Rins non vinca da Le Mans (8 Maggio), nelle ultime quattro gare ha recuperato 33 punti e adesso ne ha uno solo di ritardo (202 a 201). Si preannunciano scintille.

Seconda vittoria stagionale per Sam Lowes, 3° in classifica in Moto2 (foto da: somoslamoto.com)

Seconda vittoria stagionale per Sam Lowes, 3° in classifica in Moto2 (foto da: somoslamoto.com)

 

 

Moto3, Navarro è profeta in patria. Binder stappa lo champagne 

Era dalla fine degli anni ’70 che il Sudafrica non festeggiava un titolo mondiale nel motociclismo. Ancora in pieno apartheid, nelle classi 250 e 350 imperversava Kork Ballington (Kawasaki), capace della doppietta nel biennio ’78-’79; l’ultimo a fregiarsi dell’iride, 36 anni fa, fu John Ekelrod, impostosi ancora in classe 350, in sella alla riminese Bimota. A rinverdire i fasti passati, ci ha pensato Brad Binder, autore di un’annata da dominatore assoluto, ancor di più se si pensa al livello della Moto3 attuale. Vincere il titolo con quattro gare d’anticipo è un’impresa che va celebrata e Binder, nativo di Potchefstroom, per poco non faceva lo scherzetto agli avversari anche ad Alcaniz, visto che Navarro lo ha preceduto di appena 30 millesimi. Ecco, lo spagnolo è tornato a sorridere dopo un’estate difficile, che lo aveva visto superato in classifica anche dal nostro Bastianini (3° ieri). Adesso, nella corsa per la piazza d’onore, Jorge precede Enea di 4 lunghezze (143 a 139). Per quanto riguarda gli altri italiani, un bravissimo Di Giannantonio ha chiuso 4° ad appena +0.162 dalla vittoria; out Bulega, mentre hanno chiuso a punti Migno (11°) e Antonelli (14°). Una gara, quella della Moto3, che ha visto i primi 7 racchiusi in +1.979, i primi 11 in +3.594 e i primi 16 in appena +9.931.

Tutta la felicità di Brad Binder, campione 2016 della Moto3 (foto da: actionsportsconnection.com)

Tutta la felicità di Brad Binder, campione 2016 della Moto3 (foto da: actionsportsconnection.com)

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