MotoGP 2016 Misano – Pedrosa risorge e rovina in parte la festa di Vale, che non approfitta appieno della giornata difficile di Marquez. Ancora attriti con Lorenzo. In ombra Suzuki e Ducati. Nelle altre categorie sorridono Baldassarri e Binder, ad un passo dal titolo
Un Mondiale da impazzire, con un’imprevedibilità mai vista a questi livelli. Anche a Misano si prolunga la striscia di piloti diversi a salire sul gradino più alto del podio, con Pedrosa che, a sorpresa, estrae dal cilindro una super rimonta e diventa l’ottavo pilota a vincere una gara dal Mugello in poi. Una circostanza che va a danneggiare un Rossi che ha provato in tutti i modi a vincere davanti alla “marea gialla”, ma si è dovuto accontentare di un 2° posto dal retrogusto amaro, visti i pochi punti recuperati ad un Marquez in difficoltà con le gomme. Il post gara del weekend di Misano è stato animato dalla stucchevole polemica imbastita da Jorge Lorenzo, 3°, che ha accusato Valentino di averlo superato in modo poco pulito. Domenica lontana dai protagonisti per Suzuki e Ducati. In Moto2, esultano Baldassarri (prima vittoria nel Motomondiale) e Rins, che accorcia a 3 le lunghezze che lo separano da Zarco. In Moto3, infine, Binder batte Bastianini e potrà festeggiare l’iride già ad Aragon.
Pedrosa, il ritorno del Torero Camomillo
322 giorni. Tanto ha dovuto aspettare Dani Pedrosa prima di riassaporare il dolce sapore della vittoria. Da quella limpida vittoria di Sepang, passata però inosservata a causa di quanto successe tra Rossi e Marquez, ne è passata di acqua sotto i ponti, con un pilota che alla soglia dei 31 anni veniva già definito bollito, causa un 2016 negativo. Pedrosa ha smentito le Cassandre con una prova in crescendo, caratterizzato da una progressione irresistibile e coronata dai sorpassi ai danni di Marquez e Lorenzo, oltre al cattivissimo attacco ai danni del padrone di casa Rossi, che ha provato in tutti i modi a tenerne la scia, ma proprio non ce n’era. La soft all’anteriore potrà averlo aiutato, ma poco importa. Oggi abbiamo ritrovato un grande pilota, grazie al quale tornano a formarsi i “Fab Four” dei bei tempi.
Rossi, un bicchiere pieno solo a metà
Era tutto pronto ed apparecchiato. Oltre centomila presenze solo domenica, un immenso fiume giallo pronto a portare in trionfo il suo idolo. E Vale ce l’aveva anche messa tutta, disfandosi immediatamente di Lorenzo e imponendo alla gara un ritmo martellante, adeguato a condurlo ad una vittoria fondamentale. Ed invece, il nostro non aveva fatto i conti con la Honda #26, capace di una rimonta pazzesca culminata con un sorpasso senza il minimo timore reverenziale. Al Dottore non si può rimproverare nulla, intendiamoci; ha anche provato alla disperata a tenere il passo di Dani. In ottica iridata, però, Vale non è riuscito a sfruttare appieno le difficoltà di Marquez, rosicchiando solo 7 punti. La rimonta sembra ogni volta più ardua, ma Rossi di certo non mollerà un centimetro e non lascerà nulla di intentato.
Lorenzo, ma di cosa ti lamenti?
Prima di tutto, bisogna scindere il weekend di Misano di Lorenzo in tre parti. Prima la strepitosa pole del sabato; poi una gara da sufficienza e poco più, che lo vede reggere al comando un giro e spiccioli, prendendole non solo da Rossi ma anche da un redivivo Pedrosa, che lo salta quasi fosse fermo. Quindi la terza, la più fastidiosa, irritante, per non dire inutile. In conferenza stampa, a precisa domanda di un giornalista (“Come giudichi il sorpasso ai tuoi danni di Valentino?”), JL sbotta, accusando Rossi di essere entrato troppo aggressivo, che non ce n’era bisogno e che, se non fosse stato per la sua accortezza, almeno lui sarebbe finito in terra di certo. Chiaramente, questa accusa poco velata ha causato la reazione ironica del 37enne di Tavullia, che ha invitato il collega a rivedersi le immagini, ribattendo colpo su colpo, facendogli notare giustamente i sorpassi subiti da Marquez a Silverstone e da Pedrosa proprio a Misano, di certo molto più duri. Che i due non si amino per niente, è risaputo sin dai tempi del famoso muro; il contestatissimo finale del 2015, poi, ha ulteriormente allontanato le due posizioni. La sensazione è che Jorge soffra tanto nel corpo a corpo, in particolare nei riguardi dei suoi “pari”. D’altronde, è dai tempi del Sic che Jorge accusa gli altri di superarlo in modo non pulito…
MotoGP Misano 2016 – Lo “scambio di opinioni” tra JL e VR46 in conferenza stampa
Marquez sorride lo stesso
Dopo una gara come quella di domenica, caratterizzata da una scelta sbagliata all’anteriore (hard) e da una paga inequivocabilmente presa sia nei riguardi delle M1 che, soprattutto, con la moto gemella di Pedrosa, se avessero detto al Cabroncito che avrebbe perso soli 7 punti sul Dottore, probabilmente ci avrebbe messo la firma. Nonostante continui ad arrivare dietro al pesarese, Marquez riesce sempre, in un modo o nell’altro, a limitare i danni. Una versione “ragioniere” che (Silverstone a parte) si sta rivelando tremendamente efficace, lungo la strada che, intoppi sempre possibili a parte, sta conducendo il centauro di Cervera verso il terzo titolo nella classe regina.
Ducati e Suzuki, domenica ai margini
Il GP di San Marino non ha riservato particolari soddisfazioni ai portacolori di Ducati e Suzuki. Senza Iannone, fermato dai medici al termine di una vicenda che ha assunto toni quasi grotteschi, la scuderia di Borgo Panigale è dovuta accontentarsi del 6° posto di un Dovi non ancora al top della forma e di un buon 7° posto di Michele Pirro, capace di centrare la seconda fila dopo esser stato catapultato sulla Desmosedici del pilota di Vasto. Torna alla normalità Maverick Vinales, mai in lotta per il podio ma primo dei terrestri come capitato anche altre volte in stagione. Out per una caduta Aleix Espargaro. Da sottolineare la buona prova della Aprilia con Bautista, 10° dopo aver conquistato per la prima volta la Q2.
Moto2, Balda è super. Zarco ormai ha Rins addosso
Ancora una gara al fulmicotone nella classe di mezzo, che si guadagna la palma di gara più divertente del weekend, con uno svolgimento in gran parte in stile Moto3. A sorridere più di tutti è il nostro Lorenzo Baldassarri, al quale l’aria di casa fa benissimo. Dopo il 2° posto del Mugello, ecco la prima vittoria in carriera nel Motomondiale. Il 19enne di San Severino Marche è stato bravissimo a spuntarla in un duello dal sapore rusticano con l’iberico Alex Rins. Quest’ultimo, comunque, ha buoni motivi per essere felice: questo podio, combinato al 4° posto di Zarco, gli permette di portarsi a sole 3 lunghezze in classifica (194 a 191), con la prospettiva di un campionato giocato fino all’ultima curva di Valencia. Secondo podio di fila (3°) per Nakagami, mentre Morbidelli riesce a chiudere in top-5.
Moto3, Binder insaziabile
Come se servisse a qualcosa ribadirlo, Brad Binder ha voluto mettere in chiaro ancora una volta chi sia, quest’anno, il padrone di una categoria, che pur mantiene i suoi tipici elementi di imprevedibilità (8 vincitori diversi, come la MotoGP). Il sudafricano non ha voluto lasciare nemmeno le briciole agli avversari, battendo dopo un lungo testa a testa il nostro Enea Bastianini. Giusto per capire, Binder già fra due settimane ad Aragon potrà laurearsi Campione, visto l’enorme vantaggio (106 punti) proprio sul Bestia. Poco lontano è giunta un’altra coppia, la quale si è giocata il podio fino all’ultima curva. Un duello che ha visto prevalere lo spagnolo Mir sul pilota del Team Sky VR46, Bulega. High-side senza conseguenze per Navarro, al quarto “0” nelle ultime sei uscite.
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