Juventus, sorteggio Quarti di finale: numeri, precedenti, statistiche e possibili accoppiamenti

La Juventus conoscerà la sua avversaria dei quarti di finale della Champions League nella tarda mattinata di Venerdì 17, data considerata nefasta nelle varie tradizioni popolari, ci auguriamo che per i bianconeri non sia altrettanto nefasta l’urna di Nyon.

Statistiche, possibili incroci e precedenti.

I bianconeri sono ovviamente l’unico club italiano sopravvissuto-dopo l’eliminazione patita dal Napoli contro il Real Madrid Campione d’Europa e del Mondo in carica-e hanno finora disputato decisamente una ottima Champions: 6 vittorie e 2 pareggi finora ottenuti.

Sono inoltre reduci da 4 successi di fila ed hanno la migliore difesa del torneo, soli 2 gol subiti e non ne incassano da 3 gare di fila, ed anche l’ultima volta che han preso gol han comunque vinto e pure alla grande, 1-3 in casa del Siviglia alla penultima giornata della fase a gironi.

Numeri alla mano, la banda di Allegri è da considerarsi avversario insidioso per tutte le 7 possibili contendenti.

Certo, anche la Juve deve ben guardarsi perché, arrivati a questa fase del torneo, ogni avversaria è potenzialmente letale.

Da evitare le 3 spagnole.

Come detto il Real, che sta a sua volta vivendo una stagione che già possiam definire come l’ennesima trionfale della sua storia, avendo già vinto sinora quasi tutti i trofei a disposizione-eccezion fatta per la Supercoppa di Spagna, andata agli eterni rivali del Barcelona, i Galacticos han vinto anche la Supercoppa Europea-ha quindi eliminato una delle due italiane iniziali in questa Champions, e certamente è un avversario da evitare, nonostante la tradizione dei bianconeri sia abbastanza favorevole contro il club madrileno, eliminato negli ultimi 4 precedenti in doppie sfide di Champions:

  • Quarti di finale edizione 1995/96- l’ultima Champions ad oggi vinta dai bianconeri-che eliminarono il Real, vincente all’andata 1-0 in casa, con un 2-0 al ritorno a Torino, deciso da un calcio di punizione dell’allora giovane promessa-manco 22 anni-Alex Del Piero ed al gol partita di Michele Padovano.
  • semifinali 2003, con l’ormai storico per non dire leggendario trionfo bianconero 3-1 nella gara di ritorno al “Delle Alpi” del 14 Maggio- che qualificò i bianconeri alla altrettanto storica finalissima persa all’ “Old Trafford” di Manchester contro il Milan, ad oggi unica finale tutta italiana nella storia della competizione-dopo il 2-1 della gara di andata al “Bernabeu” gli uomini di Marcello Lippi surclassarono i Galacticos di Vicente del Bosque-anche allora Campioni d’Europa e del Mondo in carica-con le reti di Trezeguet, Del Piero e Nedved, utile solo per le statistiche il gol dell’ex di Zidane, oggi tecnico merengue, in mezzo un calcio di rigore parato da Gigi Buffon ad uno che raramente falliva dal dischetto, Luis Figo;
  • ottavi di finale edizione 2004/2005, esattamente come nell’edizione 1995/96, dopo l’1-0 all’andata in Spagna, bianconeri trionfanti al ritorno per 2-0 dopo i tempi supplementari, dopo il vantaggio sempre di David Trezeguet-come nella gara di 2 anni prima sopra descritta e con azione pressoché fotocopia, cross lungo dalla destra di Camoranesi, stavolta Ibrahimovic (e non Del Piero) a rimettere al centro un pallone che sembrava perso ed il franco-argentino ad insaccare alle spalle di Casillas-nei supplementari Marcelo Danubio Zalayeta chiuse i conti;
  • infine le semifinali dell’edizione di un decennio esatto dopo, 2014/2015-quella dell’ultima finale di Champions per i bianconeri, persa contro il Barcelona 3-1 – stavolta l’andata si giocò a Torino, allo “Stadium” ovviamente, e gli uomini di Allegri trionfarono con il 1° gol dell’ex di Morata e con il calcio di rigore realizzato da Tevez, in mezzo il momentaneo illusorio pari madrileno con Cristiano Ronaldo; al ritorno al Bernabeu CR7 bissò il gol dell’andata realizzando un calcio di rigore, ma nella ripresa sempre Morata fissò il risultato sull’1-1 regalando ai bianconeri una finale che mancava da 12 anni, ma si sa già come andò a finire-leggasi sopra.

Il Real non batte la Juve dall’Ottobre 2013, nella gara di andata della fase a gironi di Champions, al “Bernabeu”, i Blancos allora guidato da Carletto Ancelotti batterono la Juve 2-1, con la doppietta di Cristiano Ronaldo-il secondo gol su rigore-inframezzata dal 1° gol europeo con la maglia juventina segnato proprio da uno spagnolo, Fernando Llorente.

Non si dimentichi anche una finale di Champions fra la Juve e il Real, nel 1998 all’Amsterdam ArenA, dove i Blancos tornarono a vincere una coppa che gli mancava addirittura da 32 anni, 1-0 deciso dal contestato gol di Predrag Mijatovic, in evidente posizione di off-side.

Con il Barça come detto c’è il recente illustre precedente della finale del 2015, in cui i blaugrana sconfissero i bianconeri come detto per 3-1, in una gara a due facce: inizio roboante dei catalani, in vantaggio dopo soli 4 minuti con il croato Rakitic, ed in assedio per quasi tutta la prima frazione di gioco, con solo un super Buffon a tenere a galla i bianconeri. Nella ripresa la banda di Allegri si era scossa dal suo torpore, pareggiando momentaneamente con Morata-splendida azione, tacco smarcante di Marchisio per Lichtsteiner sulla fascia destra, cross rasoterra dello svizzero per Tevez che spalle alla porta scarica un sinistro respinto corto da ter-Stegen con Morata pronto a correggere in rete il tap-in vincente. Dopo un episodio dubbio in area di rigore dei blaugrana-contatto dell’allora juventino Pogba contro uno che curiosamente juventino lo è oggi, il brasiliano Dani Alves-ignorato dal direttore di gara, il turco Cuneyt Cakir, gli spagnoli si ripresero il comando del gioco, andando a segno prima con Suarez e poi con Neymar praticamente allo scadere.

Prima di questa grande sfida, i bianconeri avevano affrontato i blaugrana tanti anni addietro, nei quarti di Champions 2002/2003, competizione che la Juve perse, come detto, nella nota finale di Manchester contro il Milan, ma che giocò meravigliosamente, eliminando avversari illustri, prima del Real in semifinale proprio i catalani ai quarti: dopo l’1-1 dell’andata a Torino-in cui fu decisivo il centrale difensivo uruguagio Paolo Montero, autore del vantaggio bianconero ma anche protagonista nel gol del definitivo pareggio blaugrana, decisiva la sua deviazione sulla conclusione di Javier Saviola -il ritorno al “Camp Nou” fu da favola per i bianconeri, in vantaggio con una gran percussione di Pavel Nedved, momentaneo pari blaugrana con Xavi e nei supplementari Zalayeta fissò il risultato finale sull’1-2.

Il Barça sembra più che mai la squadra da battere in questa edizione della competizione, nella quale ha appena riscritto la storia, riuscendo nell’impresa, mai riuscita prima ad alcuno, di rimontare uno svantaggio di 4-0 subito nella gara di andata, dopo la batosta in casa del Paris Saint-Germain, un incredibile 6-1 maturato nei minuti di recupero nel ritorno in Catalunya ha consegnato i blaugrana agli annali del calcio.

Da non sottovalutare anche l’Atletico Madrid del ‘Cholo’ Simeone-allenatore nel mirino della Juve per il possibile dopo-Allegri – che ha eliminato il Bayer Leverkusen negli ottavi e contro il quale i bianconeri hanno arrancato nell’ultimo doppio confronto, nella fase a gironi dell’edizione 2014/2015: sconfitta 1-0 all’andata al “Calderon” con gol di Arda Turan, al ritorno allo “Stadium” nell’ultima gara del girone uno scialbo 0-0 fu sufficiente ai bianconeri per passare il turno.

Insidie anche dalle tedesche, specie dal Bayern Monaco, autentico incubo per la Juve, eliminata dai bavaresi 2 volte nelle precedenti 4 edizioni della competizione:

  • doppio 2-0 nei quarti dell’edizione 2012/2013, con in particolare all’andata tedeschi in vantaggio con il gol più veloce di quell’edizione della competizione, con l’austriaco Alaba a segno dopo soli 25 secondi, complice anche una fatale quanto rara disattenzione di Gigi Buffon, il definitivo raddoppio dopo circa 1 ora di gioco con Muller; al ritorno allo Stadium bianconeri puniti da quello che sarebbe poi diventato un punto fermo della formazione juventina attuale, Mario Mandzukic, ed in pieno recupero Claudio Pizarro chiuse i conti. I bavaresi vinceranno poi la coppa in quella che è ad oggi l’unica finale tutta tedesca nella storia della competizione, contro il Borussia Dortmund a Wembley.
  • Nella scorsa edizione, 2015/2016 ovviamente, bianconeri eliminati dai bavaresi già agli ottavi, 2-2 l’andata allo Stadium con grande rimonta dei padroni di casa, dopo il doppio vantaggio tedesco, con Muller e Robben-entrambe reti irregolari, la prima con un fuorigioco, la seconda viziata da un fallo iniziale, poi i primi gol europei in carriera per entrambi i marcatori juventini, Dybala e il subentrato Sturaro; nella gara di ritorno, di contro, grande rimonta bavarese, dopo un roboante inizio dei bianconeri, portatisi sul 2-0 con Pogba e Cuadrado, ed autori di almeno altre 4 palle gol abbastanza nette, oltre ad un altro gol, realizzato da un grande protagonista del match, Morata, annullato per inesistente fuorigioco; i padroni di casa riuscirono incredibilmente a rimontare fino al 4-2 dopo i tempi supplementari, ultimo gol un beffardo scherzo del destino, del francese Kingsley Coman, che decise così di punire la sua ex squadra che gli aveva dato poca fiducia-era passato da poco dalla Juve al Bayern in prestito oneroso.

Ultima vittoria bianconera sul club bavarese addirittura risalente al giorno dei morti del 2005, fase a gironi della Champions League 2005/2006, nella gara di ritorno al “Delle Alpi” la Juve vinse con il medesimo punteggio con cui aveva perso la gara di andata-che era stata la prima in assoluto delle attuali 4 sfide fra le due formazioni nell’allora nuova di zecca “Allianz Arena”- 2-1, doppietta di David Trezeguet, in mezzo il gol bavarese di Deisler.

I tedeschi son reduci da una entusiasmante doppia sfida degli ottavi, in cui han rifilato un incredibile complessivo 10-2 ad un avversario di tutto rispetto, l’Arsenal, battuto 5-1 in ambedue le sfide.

Da non sottovalutare anche l’altra teutonica, il Borussia Dortmund, reduce dall’aver fatto fuori il Benfica con un complessivo 4-1 – dopo aver perso la gara di andata in Portogallo per 1-0 con gol del solito Mitroglu, han sbancato al ritorno in casa con un secco 4-0, con l’ex milanista Aubameyang grande protagonista con una tripletta.

L’ultimo incrocio diretto andò più che bene ai bianconeri, che eliminarono il Borussia negli ottavi dell’edizione 2014/2015:

  • 2-1 all’andata allo “Stadium” con reti di Tevez e Morata intervallate dal momentaneo illusorio pari tedesco con Marco Reus, che beneficiò di uno svarione difensivo di Chiellini, ingannato dallo sdrucciolevole terreno di gioco dell’impianto bianconero;
  • Al ritorno al “Signal Iduna Park” grande vittoria dei bianconeri, 0-3 con stessi marcatori dell’andata, Tevez in questo caso a segno 2 volte ed in mezzo il gol di Morata.

Anche qui c’è da citare una storica finalissima di Champions, la prima finale della massima competizione europea nella storia del Borussia, che nel 1997 era dato per spacciato contro i bianconeri di Marcello Lippi, ma sorprese il mondo intero regolando la Juve con un secco 3-1 e vincendo così quella che rimane ad oggi l’unica ‘coppa dalle grandi orecchie’ nella sua storia. Unica nota positiva per la Juve uno splendido gol di Alex Del Piero-l’unico mai segnato da Pinturicchio in una finalissima di Champions- uno splendido tacco al volo su assist dalla sinistra del croato Alen Boksic-che aveva ridato momentaneamente illusorie speranze di rimonta al popolo juventino.

Più morbidi ma non da sottovalutare gli altri due avversari: il Leicester, incredibilmente l’unica inglese rimasta, e il Monaco, dal canto suo unica francese.

Il Leicester è evidentemente la meno ‘quotata’ delle formazioni rimaste, ma chiaramente si parla sempre sulla carta. Sul campo le cose son ben diverse: la formazione inglese, dopo l’exploit dello scorso anno, con la conquista del 1° scudetto della sua storia, alla sua prima esperienza in assoluto nella massima competizione continentale, ha finora fatto ottenuto risultati straordinari, superando da prima della classe un discreto girone con Porto, Bruges e Copenaghen-solo 1 sconfitta per gli inglesi, che all’ultima giornata e a giochi fatti, con la qualificazione già in tasca, se la presero comoda perdendo addirittura 5-0 in casa del Porto. C’era ancora in panca Claudio Ranieri, considerato uno dei fautori della storica impresa del club, scaricato recentemente dopo una stagione che rischiava di oscurare i successi della precedente, con una serie di risultati abbastanza negativi in Inghilterra-paradossalmente, come detto, in Champions andava molto bene- rimpiazzato da un allenatore con un nome a dir poco illustre: Craig Shakespeare.

A seguito del cambio tecnico, in men che non si dica, quasi magicamente il trend negativo si è invertito, gli inglesi han ricominciato a vincere alla grande sia in campo nazionale che, ora, anche internazionale, eliminato il Siviglia con un secco 2-0 in casa, dopo il 2-1 dell’andata in Andalusia.

Il Monaco dal canto suo ha contribuito a rendere ancora più difficile la stagione del Manchester City, eliminandolo agli ottavi con una incredibile goleada complessiva:

  • nella sfida dell’andata all’”Etihad Stadium”, i padroni di casa di Pep Guardiola avevano vinto 5-3 al termine di una partita da cardiopalma, ricca di batti e ribatti, con doppiette di Aguero su sponda inglese e Falcao su sponda francese.

  • Al ritorno a Montecarlo i francesi padroni di casa han compiuto un’impresa resa ancora più straordinaria dall’assenza del loro bomber Falcao, assenza che non si è sentita, grazie alle reti di 3 giocatori ben più giovani indi meno esperti del colombiano, ma di certo delle grandi promesse: Mbappé– addirittura classe 1998- Fabinho e Bakayoko-rispettivamente classe 93 e 94- gol della bandiera inglese con Sané.

I francesi conquistano così i quarti di Champions che gli mancavano da 2 edizioni fa, quando furono eliminati proprio dalla Juve, in due gare decisamente povere di emozioni ed occasioni da gol, 1 solo gol in totale, nella gara di andata allo “Stadium”, un contestato rigore realizzato da Vidal; la cosa che più ci si ricorda della gara di ritorno fu il crollo emotivo avuto da Morata che, seduto in panchina dopo la sostituzione, diede ripetutamente di stomaco, ripreso in pieno dalle telecamere.

Esiste un altro precedente, decisamente più illustre ma meno recente, sempre in Champions, edizione 1997/98, semifinali, la Juve di Lippi surclassò il Monaco di Jean Tigana, Alex Del Piero grande protagonista in ambedue le gare: nel 4-1 dell’andata al “Delle Alpi” fu autore di una tripletta-il 1° gol su magistrale punizione, gli altri due su rigore- nella gara di ritorno nel Principato segnò uno splendido gol al volo di destro, fu ovviamente indolore la sconfitta 3-2 per i bianconeri.

 Altri incroci possibili.

E’ cosa nota che nei quarti di Champions son consentiti incroci fra connazionali. In tal senso le possibili sfide sarebbero le seguenti:

  • Atletico e Real, che ormai da 3 edizioni di fila esportano il Derby madrileno a livello internazionale, con le due finali, 2014 e 2016, ed i quarti di finale nel 2015, la spuntarono i Blancos in tutte e 3 le occasioni.
  • Barça e Atletico, che si sono affrontati a loro volta in 2 delle ultime 3 edizioni, sempre ai quarti e sempre con clamorosa eliminazione dei blaugrana, in entrambe le occasioni i Colchoneros giocarono poi la finalissima perdendola con il Real, come sopra riportato.
  • Barça e Real, che han dato vita a due appassionanti doppie sfide semifinali a distanza di quasi un decennio, una qualificazione a testa e con risultati del tutto speculari: nel 2002 andata al “Camp Nou” con vittoria dei madrileni 0-2 – Zidane e McManaman entrambi in gol nella ripresa- ed 1-1 al ritorno a Madrid; nel 2011 andata al “Bernabeu” e 0-2 blaugrana-doppietta di Messi- al ritorno in Catalogna 1-1. In entrambe le occasioni la qualificata vinse poi la finale, indi ovviamente la coppa.

Possibile scontro tutto tedesco fra Bayern e Borussia, eterne rivali in patria e, qualche anno fa,  anche in Europa, con la sopra citata finalissima di Wembley del 2013-ad oggi l’unica tutta tedesca della storia della massima competizione continentale- vinta 2-1 dai bavaresi, gara combattuta, deciso tutto nella ripresa con Mandzukic e Robben, in mezzo il momentaneo pari del Borussia di Jurgen Klopp con il calcio di rigore realizzato da Gundogan-un gol storico, ad oggi l’unico di un calciatore turco in una finale di Champions.

Altro scontro interessante sarebbe quello fra Bayern e Real, affrontatisi l’ultima volta nelle semifinali 2011/2012, risultati identici nelle due gare, vittoria casalinga 2-1 dei bavaresi all’andata, i Blancos replicarono specularmente al ritorno, ma ai calci di rigore fu decisivo l’errore di Sergio Ramos.

Barça e Bayern nelle recenti edizioni han dato vita a due bellissime doppie sfide nelle semifinali:

-edizione 2012/2013, lo strepitoso Bayern di Heynckes-che come più volte detto vinse quell’edizione-rifilò un complessivo 7-0 ai blaugrana, 4-0 all’andata in Germania e 0-3 al ritorno al “Camp Nou”.

– nel 2014/2015 i blaugrana si presero la rivincita contro i bavaresi del grande ex Guardiola, vincendo 3-0 l’andata in Catalogna, con doppietta di uno strepitoso Leo Messi, che in particolare in occasione dell’azione del primo goal mandò letteralmente in bambola Jerome Boateng, caduto rovinosamente a terra a seguito di un dribbling della ‘Pulga’-immagine che divenne virale online, anche grazie a vari bizzarri montaggi. Nella gara di ritorno la vittoria bavarese 3-2 fu ovviamente indolore per i blaugrana.

Monaco e Real Madrid non si affrontano dai quarti della Champions 2003/2004, annata in cui il club del principato divenne ad oggi l’ultimo club francese a giocare una finalissima della coppa dalle grandi orecchie, perdendola a Gelsenkirchen contro il Porto di Mourinho. Nella doppia sfida dei quarti i francesi, allora allenati da Deschamps, liquidarono il Real per 3-1 al ritorno in casa dopo aver perso la gara di andata 4-2, in entrambi i match in gol per i francesi il grande ex di turno, Fernando Morientes.

 

 

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