La Juventus manca ancora una volta la “tripletta”, due anni dopo il tentativo del 2015, e perde la sua settima finale di Champions League, la quinta consecutiva.

La squadra di Massimiliano Allegri gioca solo il primo tempo a Cardiff, prima di uscire dal campo e senza fare più ritorno, finendo per essere travolta dal tornado offensivo del Real Madrid, trascinato da uno straordinario Cristiano Ronaldo.

Nelle partita più importante della stagione, crollano le certezze che la Juventus si era costruita passo dopo passo negli ultimi anni e negli ultimi intensi mesi, con la difesa che subisce più gol in 90 minuti che nel resto della competizione, e con Dybala e Higuain che non rispondono presente nella serata di Cardiff.

Un secondo tempo da dimenticare, il peggiore senza dubbio della stagione bianconera, che arriva nel momento decisivo, nel momento più atteso e che non può che aumentare il rammarico per una nuova finale persa.

Il Real Madrid invece conquista la “duodecima” della storia, la terza Champions negli ultimi 4 anni, confermandosi regina d’Europa e squadra abituata a vincere, anche dopo un percorso fin qui non sempre perfetto e convincente, ma quando la tensione sale, magicamente sale anche il livello di questa grande squadra.

TABELLINO

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Barzagli (66′ Cuadrado), Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (71′ Marchisio); Dani Alves, Dybala (78′ Lemina), Mandzukic; Higuain. A disposizione: Neto, Benatia, Lichtsteiner, Asamoah. Allenatore:Allegri.

REAL MADRID (4-3-1-2): Navas; Carvajal, Varane, Ramos, Marcelo; Modric, Casemiro, Kroos (89′ Morata); Isco (82′ Asensio); Benzema (77’Bale), Ronaldo. A disposizione: Casilla, Fernandez, Danilo, Kovacic. Allenatore: Zidane.

MARCATORI: 20′ Ronaldo (R), 27′ Mandzukic (J), 61′ Casemiro, 64’Ronaldo, 91′ Asensio (R).

AMMONITI:  Dybala, Pjanic, Alex Sandro (J), Ramos, Carvajal, Kroos, Asensio (R).

ESPULSI: Cuadrado (J).

ARBITRO: Felix Brych.

MIGLIORI

Ronaldo 9:  i numeri parlano chiaro e le reti, ovvero quello che conta, portano quasi sempre la sua firma. 105 gol in Champions League, capocannoniere di questa edizione, trascina letteralmente i suoi alla conquista del titolo, meritandosi di conquistare un altro pallone d’oro, perché CR7 è d’oro.

Casemiro, Kross, Modric 8: voto di gruppo al centrocampo che nella ripresa è stata la zona di campo dove i blancos hanno incredibilmente dominato. Kroos e Modric con tecnica e velocità hanno alzato i ritmi abbattendosi ripetutamente con un pressing estenuante e costringendo la Juventus ad abbassare il proprio baricentro. Casemiro è il meno appariscente dei tre, ma il suo lavoro sporco e oscuro, bilancia alla perfezione l’undici di Zidane e in più trova, con un pizzico di fortuna, il gol che consegna ai suoi la coppa.

Mandzukic 6: si salva solo lui, il guerriero croato che con generosità ed umiltà si è messo per quasi sei mesi a disposizione totale della sua squadra, sacrificandosi oltremodo con grande agonismo. Il gol è meraviglioso, probabilmente il più bello della competizione, ma non basta, e nella ripresa anche lui non è esente da colpe come in occasione del terzo gol.

PEGGIORI

Barzagli, Bonucci, Chiellini 5,5: si sfalda la granitica difesa bianconera, crolla in 45 minuti il muro che tanto bene aveva resistito  ad urti e intemperie negli ultimi anni ed in particolare nelle ultime uscite europee.

Higuain 5: parte con convinzione e foga con la voglia di dimostrare il suo valore, ma progressivamente si spegne ed esce dalla partita non riuscendo mai a rendersi pericoloso. Poteva essere la sua grande occasione ed invece è un’altra finale persa, senza brillare.

Dybala e Cuadrado 4,5: la joya soffre il primo grande palcoscenico della carriera, la prima grande occasione di dimostrarsi vincente ed incappa in una serata  negativa resa ancora più difficile dalla gabbia con cui Zidane lo blocca, senza permettergli di trovare la luce. Il colombiano invece, per quanto ingiusto potesse essere il doppio giallo, lascia i suoi in 10 nel momento più complicato e dopo essere entrato per provare a ribaltare il risultato, finendo invece per comprometterlo irrimediabilmente.