Il messaggio che filtra è molto chiaro: il futuro di Frank De Boer sulla panchina dell’Inter dipende dai risultati. La dirigenza e i tifosi sono stanchi di annate deludenti e, anche alla luce degli importantissimi investimenti del mercato estivo, l’obiettivo minimo dichiarato è il terzo posto, che consentirebbe all’Inter di giocarsi i preliminari per l’accesso alla prossima Champions League.
L’allenatore olandese, che pare si stia ambientando bene a Milano, è abituato da sempre alle pressioni. I più giovani non lo ricorderanno, ma il suo passato da calciatore parla chiaro: bandiera dello straordinario Ajax anni ’90 (con cui ha vinto tutto quello che poteva vincere, cinque Eredivisie, due coppe e tre Supercoppe d’Olanda, una Champions League, una Coppa Uefa, una Supercoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale), quattro anni e mezzo al Barcellona (con cui ha vinto la Liga 1998-99), un anno al Galatasaray, uno ai Rangers, 112 presenze e 13 reti con la Nazionale olandese. E anche nella sua relativamente breve esperienza da allenatore i successi non sono mancati: quattro campionati di fila vinti con l’Ajax più una Supercoppa.
Insomma Frank De Boer è uno che ha la giusta esperienza e il giusto “pedigree” per riportare l’Inter in alto, ma se non dovesse farcela la dirigenza ha già chiaro quale sia il prossimo obiettivo per la panchina: parliamo del “Cholo” Simeone, uno che all’Atletico Madrid sta facendo cose straordinarie ma che non ha mai nascosto il desiderio di tornare un giorno all’Inter da allenatore.
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