Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Joey Barton è stato squalificato per 18 mesi dalla Federcalcio britannica e multato di 30 mila sterline per aver scommesso 1260 volte fra il 2006 e il 2016. Alcune scommesse addirittura erano contro il club in cui militava, il Burnley, ma da una prima indagine non risultano vincite importanti quando ha puntato contro la sua ex squadra.
Sul suo sito, Barton spiega che la sua è una vera e propria dipendenza del gioco con tanto di prove mediche a supporto, che la federazione inglese però non ha preso in considerazione. Barton ha dichiarato che farà ricorso per una riduzione della squalifica, ma nel frattempo ha ammesso che questa sentenza potrebbe portarlo a un ritiro anticipato dal calcio.
Una carriera tormentata quella di Barton, che si è contraddistinto fin da subito per il suo carattere un po’ irrequieto. Nel 2004 spenge una sigaretta sulla guancia di Jamie Tilde, nel 2008 rischia di causare il distacco della retina a Dabo dopo una scazzottata e a Liverpool si rende protagonista di diverse risse nel centro della città.
Col passaggio al Newcastle prima e al Qpr dopo, il suo comportamento non cambia: litigi, squalifiche e testate sono il suo biglietto da visita, che si compone anche di una squalifica per commenti omofobi nei confronti di Thiago Silva.
La consacrazione a bravo ragazzo avviene con la promozione del Burnley in Premier League, poi va ai Rangers di Glasgow ma viene cacciato per una litigio con un compagno. Torna così al Burnley e tutto sembrava filare liscio fino alla squalifica di qualche giorno fa. Povero Barton, talento maledetto…
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