L’amarezza per quel propulsore Honda (l’ennesimo degli ultimi anni) che l’ha lasciato a piedi sul più bello, ai -21 dalla bandiera scacchi di una 500 Miglia d’Indianapolis vissuta da protagonista, seppur alla prima partecipazione, è ancora tanta. Con una capacità di adattamento che ha sorpreso molti, soprattutto Oltreoceano, Fernando Alonso è riuscito comunque a lasciare il segno ad Indy, come testimoniato anche dalla standing ovation riservatagli dal pubblico del superspeedway dell’Indiana, al momento del ritiro.
Se tutto ciò non bastasse, nella serata di lunedì, durante il gala che ha celebrato la 101.esima edizione, lo spagnolo è stato insignito del premio di Rookie of the Year, per l’importante prestazione messa in mostra, con il 5° posto in qualifica e con i 27 giri totali passati al comando della gara.
“Prima di tutto faccio i complimenti a Takuma Sato” – sottolinea nell’occasione Alonso – “Mi ha dato una grossa mano in quest’esperienza, venendo come me dalla Formula 1. Essendomi dovuto ritirare, sono felice che alla fine l’abbia spuntata lui. Mi sono divertito ma credetemi, ci proverò ancora“.
Fernando Alonso era in ballottaggio con un altro rookie, Ed Jones, che ha chiuso al 3° posto, vicinissimo ai primi due, Sato e Castroneves. Questa decisione ha provocato anche delle polemiche via social, con Sebastien Bourdais, compagno di squadra di Jones al Dale Coyne Racing, che ha espresso tutto il suo disappunto con un tweet: “Nulla di personale contro Alonso ma è sbagliata quest’assegnazione e il titolo di Rookie of the Year doveva andare ad Ed Jones e al Dale Coyne Racing“.
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