Che il clima attorno al Circus della Formula 1 stia cambiando con l’avvento di Liberty Media ce ne stiamo accorgendo con il passare delle settimane. A conferma di questo assunto, arriva la notizia che, nel weekend del Gran Premio di Spagna di Formula 1 a Barcellona, Ross Brawn ha incontrato il CEO di Dorna, Carmelo Ezpeleta, per discutere sulla questione dei calendari delle due categorie regine rispettivamente delle due e quattro ruote.
Intervistato dalla Reuters, Brawn, managing director for motorsport per Liberty Media, ha sottolineato questa volontà di cooperare con il Motomondiale per evitare in futuro il più possibile sovrapposizioni nelle date dei vari eventi. “Non siamo molto contenti di sovrapporci con altri campionati” – ha detto Brawn – “Dobbiamo lavorare e fare in modo di risolvere la situazione. E’ molto difficile destreggiarsi tra le varie date del calendario, ma almeno stavolta stiamo instaurando un dialogo in proposito“.
I calendari non sono stati l’unico tema toccato da Brawn nell’intervista con la Reuters. Ad esempio, l’ingegnere britannico ha parlato ancora del Motomondiale: “Mi piace la meritocrazia presente tra Moto3, Moto2 e MotoGp. Mi piace tanto il tipo di progressione esistente lì. Ritengo degni di interesse anche la loro struttura commerciale, come sono fatti i team nel Motomondiale e la questione dei team clienti“. Brawn parla anche dei ‘piloti con la valigia‘: “La mia idea è che in griglia dovremmo avere i 22-24 piloti migliori al mondo. Ma questioni economiche di vario genere impediscono che si instauri una situazione del genere. E’ un problema difficilmente risolvibile, visto che bisognerebbe permettere alle scuderie di scegliere i piloti solo in base alla propria bravura e non in base alla dote di sponsor che portano“.
Alcuni credono che per attirare maggiormente le nuove generazioni la Formula 1 dovrebbe rivedere la durata dei gran premi, accorciandola. Brawn non la pensa così: “Sono convinto che un’ora e quaranta, quarantacinque sia l’ideale per una gara. E’ la tradizione che ci portiamo dietro da sempre. Inoltre, con la tecnologia che abbiamo a disposizione, possiamo confezionare lo sport per ogni tipo di pubblico e dobbiamo farlo in modo che il livello di divertimento sia sempre alto. Comunque, non verranno adottate scelte rivoluzionarie all’improvviso. Sarà un processo costante, senza decisioni troppo rischiose“.
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