Rischio addio di Paulo Sousa alla Fiorentina, che pensa a Stefano Pioli per sostituirlo, ma deve battere la concorrenza della Sampdoria

E’ stato amore a prima vista, anzi a prima partita, tra Fiorentina e Paulo Sousa, nonostante il passato con la maglia della Juventus. Un passato pesante per il tecnico portoghese, che ha conquistato tutti, dirigenza, società, squadra e tifosi, con le sue innovatrici idee tattiche, con le quali ha cancellato i soliti canovacci, dando vita ad una sorta di camaleontismo nei moduli e negli schemi. 

Una prima stagione sicuramente positiva per Sousa in Toscana, un quinto posto in classifica in campionato e un cammino interrotto in Europa League contro una squadra più forte. Ma l’inizio della seconda stagione è diametralmente opposto rispetto a quello che si era visto l’anno scorso, come confermano i soli otto punti in classifica. In Europa, invece, il pareggio all’esordio è stato cancellato da una bella vittoria, che lascia ben sperare.

Ma ciò che più appare palese in questi primi mesi è l’assenza di quella sinergia con la società e con la dirigenza, che erano stati capisaldi nei primi mesi della sua avventura con i viola. Una discrepanza nata nel mese di gennaio scorso, quando non arrivano i rinforzi richiesti da Sousa, e continuata questa estate. C’è uno scisma anche con il nuovo, anzi vecchio, ds Pantaleo Corvino, con il quale non è mai nata la scintilla. A questo punto, una separazione è quasi certa al termine della stagione, ma i risultati potrebbero accelerare questo divorzio, qualora la classifica non dovesse migliorare. 

In tal senso, la Fiorentina avrebbe già individuato in Stefano Pioli il possibile sostituto. L’ex allenatore della Lazio era già nel mirino dei toscani nell’estate del 2015, ma all’epoca non era libero. Bisogna battere la concorrenza della Sampdoria, che potrebbe decidere di esonerare Marco Giampaolo, qualora non riuscisse a cacciare la propria squadra dalla profonda crisi che sta vivendo in questo primo mese di campionato.