Il regolamento motoristico attuale della Formula 1, imperniato sulle power unit ibride, è stato implementato a partire dal 2014 e vedrà la sua conclusione al termine della stagione 2020. Com’è noto, lo Strategy Group è impegnato già da qualche mese nelle trattative per il periodo successivo a questa scadenza, invitando anche motoristi attualmente non facenti parte del Circus, come Porsche, Lamborghini, Ilmor, Cosworth e AVL.
Pur se qualcuno aveva avanzato in tempi non sospetti l’idea di prolungare la vita dell’attuale regolamento sulle power unit, è ormai chiaro che, a partire dal 2021, si andrà incontro ad una formula più semplice e soprattutto economica rispetto a quella vigente. Una situazione che potrebbe consentire ad altri motoristi di fare il loro ingresso al fianco di Ferrari, Mercedes, Renault e Honda.
La casa maggiormente indiziata, al momento, è sicuramente la Cosworth, già vantante la bellezza di 176 gran premi vinti nel periodo che va dal 1967 al 2013. Il CEO della Casa di Northampton, Hal Reisiger, si è detto molto ottimista in proposito, sottolineando di aver già avuto colloqui positivi con alcuni team attualmente impegnati in Formula 1. “Abbiamo ricevuto sostegno dalle squadre e con alcune di loro abbiamo anche iniziato a discutere, raggiungendo un primo accordo verbale. Tutto ciò ci permetterà di essere dei partner validi nel prossimo futuro“, dice Reisiger a Motorsport.com.
“Apprezziamo il fatto di essere stati coinvolti in questo processo e crediamo di essere pronti a tornare in Formula 1 se il regolamento dei motori dovesse cambiare” – prosegue il CEO Cosworth – “Le modifiche più importanti dovranno riguardare il dispositivo che recupera il calore dei gas di scarico in uscita dal turbo, perché è l’elemento più costoso e che richiede la maggior quantità di sviluppo“.
Chiaramente, Reisiger ammette che l’arrivo non solo di Cosworth, ma anche di altri motoristi, sarebbe favorito dalla possibilità, garantita eventualmente dai nuovi regolamenti, di essere competitivi nei riguardi di Mercedes e Ferrari. “È un discorso importante non solo per i team che andremo a fornire, ma anche per il nostro stesso marchio. Il nostro è un brand storico e va protetto, non possiamo farci coinvolgere in questo processo se non potremo essere competitivi. Le tempistiche? Probabilmente dovremmo iniziare nel 2018, ma so che ci sono discussioni per anticipare di un anno il cambio regolamentare. Se dovesse accadere, dovremmo iniziare a lavorare molto presto“.
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