F1 GP Brasile 2016 – L’analisi della gara

Non è facile provare a mettere insieme quanto accaduto ieri in Brasile. La pioggia, tanta ma non tanto da sembrare un diluvio biblico (abbiamo visto di peggio), Whiting&co ancora una volta in confusione, gli spaventi di Ericsson e soprattutto Raikkonen; poi, quando finalmente i piloti vengono lasciati liberi di correre, arriva lo spettacolo, firmato in particolare da un Max Verstappen per distacco MVP di giornata. Il tutto in un lasso di tempo che ha sforato le tre ore. Insomma Interlagos, come spesso ci ha abituato, ha regalato una gara che per un po’ faticheremo a dimenticare. In tutto ciò, Hamilton si porta a casa un’altra vittoria, ma Nico proprio non vuol saperne di scollarsi dal secondo gradino del podio. E alla fine manca solo Abu Dhabi.

Lewis Hamilton taglia il traguardo del Gran Premio del Brasile in prima posizione (foto da: twitter.com)

Lewis Hamilton taglia il traguardo del Gran Premio del Brasile in prima posizione (foto da: twitter.com)

 

MAX VERSTAPPEN, L’ANCORA DI SALVATAGGIO DELLA FORMULA 1 

Quando sei un predestinato, quando tutti ti predicono un futuro da sicuro protagonista in uno sport come la Formula 1, è facile perdere la bussola, soprattutto quando sopraggiungono le prime difficoltà. Max, l’ho già scritto in altre occasioni, è entrato nel Circus con la forza dirompente di una palla di cannone. Un talento indiscutibile, ovviamente ancora grezzo data la giovanissima età, corredato da un carattere di quelli che si fanno subito notare. Duro, aggressivo, ai limiti ed oltre della sfrontatezza e della superbia, questo ragazzo reagisce alle critiche (piovutegli addosso in grande quantità, soprattutto di recente) con una forza proporzionale, prendendosi anche il lusso di sbeffeggiare chi è più esperto e tanto più titolato di lui. Può piacere o meno, ma quanto fatto ieri sul fradicio asfalto brasiliano è un qualcosa che resta nella mente. A suo agio in maniera incredibile in quelle infide condizioni, ha umiliato avversari su avversari, con sorpassi da antologia (su Rosberg) e di prepotenza (su Vettel e Perez). Dove gli altri avevano timore a mettere le ruote, lui è passato, a velocità tripla. Ok una RB12 che ha tanto carico; va bene anche le gomme ben più nuove degli altri. Ma se non ha determinate qualità, certe cose non le fai. I più entusiasti hanno scomodato dei “rain master” leggendari come Ayrton e Michael. “Wait a moment, men”, direi. Prima di tutto, è inutile tirar fuori sempre certi paragoni; poi, il ragazzo, al netto di tante cappellate che di certo farà in futuro, con grande probabilità, si farà. Starà a lui e alla Red Bull. Noi non possiamo far altro che sederci e goderci lo spettacolo (perché di quello si tratta). Volenti o nolenti.

F1 GP Brasile 2016: La compilation dei sorpassi di Max Verstappen

https://youtu.be/vovTaZZdZsA

 

MERCEDES, LEWIS DOMINA, NICO RAGIONA. AL MOMENTO HA RAGIONE LUI 

La pioggia. Uno l’aveva invocata, consapevole di saper sfruttare al meglio quelle condizioni. L’altro, dichiarazioni di facciata a parte, pregava il cielo per il contrario, timoroso dei problemi che possono verificarsi quando ti sembra di guidare sul sapone. Il risultato della gara di ieri è stato l’esatto specchio di questi stati d’animo. Hamilton è rimasto in testa dal primo all’ultimo metro, con sicurezza e convinzione, diventando il pilota più vincente della storia della Formula 1 dopo Michael Schumacher (52 vittorie). Rosberg, dal canto suo, ha cercato il più possibile di stare lontano da eventuali guai, teso a portare a casa il massimo risultato possibile. Certo, direte voi, senza il pit di Verstappen, probabilmente il biondino sarebbe salito sul gradino più basso del podio. Ha anche subito un sorpasso che brucia, stava per perdere la macchina come Vettel ed Alonso, o lo stesso Verstappen. Tutto vero. Ma alla fine della fiera è arrivato 2° e negli Emirati, stante il suo vantaggio di 12 punti, gli basterà anche un terzo posto. In tanti criticano questo suo modo di correre abbastanza “sparagnino”; ma dove sta scritto che Nico debba per forza correre alla morte sempre e comunque? Alain Prost mica è sempre stato “il Professore”, tutt’altro. Quindi, che vinca Nico o che a Lewis riesca una rimonta a suo modo storica, penso che entrambi, per un motivo o per un altro, avranno meritato il Mondiale.

Il podio del Gran Premio del Brasile 2016 (foto da: noticias.bol.uol.com.br)

Il podio del Gran Premio del Brasile 2016 (foto da: noticias.bol.uol.com.br)

 

FIA, BASTA CON IL PARCO CHIUSO!!!! 

Si è andati a poco così dallo scrivere una pagina potenzialmente devastante per una Formula 1 già di suo in difficoltà sotto vari aspetti. Quando, prima del via, avevo letto delle presunte parole di Whiting, secondo il quale si sarebbe partiti normalmente nonostante la pioggia, non ci ho creduto nemmeno per un attimo. Grosjean, con il suo errore nel giro di schieramento, ha dato la classica “scusa” per far partire un ormai solito, fastidioso balletto: rinvio della partenza, verde dato in regime di safety car, con la gara che parte effettivamente dopo 7 giri. A parte questo, però, bisogna dire che le successive decisioni del collegio dei commissari non son state errate, ovvero la SC dopo il botto di Ericsson e la bandiera rossa dopo il potenzialmente pericolosissimo incidente di Kimi. Ok anche i 5″ rifilati a Massa (sorpasso su Gutierrez prima della “Safety Car Line”) e a Ricciardo (ingresso ai box a pit-lane chiusa). Una riflessione andava fatta, a mio parere, anche su Verstappen quando, pochi istanti prima di Ricciardo, rientra ai box, con le bandiere gialle sventolate proprio in quel punto, a tutta velocità, scansando di un niente la Sauber incidentata. Non so voi, ma ci ho rivisto Alonso nel 2003…

Le operazioni di rimozione della Sauber di Ericsson (foto da: portalrace.com.br)

Le operazioni di rimozione della Sauber di Ericsson (foto da: portalrace.com.br)

 

Torniamo a noi. E’ a questo punto che cominciano i problemi. Chiaramente impaurito dalle situazioni createsi in particolare nell’ultimo tratto di pista, Whiting, dopo una buona mezz’ora, fa ripartire la gara sempre con Maylander davanti a tutti. Le condizioni, a detta di molti piloti, non sono diverse dalle prime fasi di gara. Eppure, non solo la SC non viene richiamata, ma si espone nuovamente la bandiera rossa, nella speranza di un miglioramento meteo che anche i muri del circuito sanno che non avverrà. E il pubblico, giustamente, si mette rumorosamente a contestare. Io ero convinto che la gara si fermasse definitivamente, con tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato. E invece, dopo un’altra pausa, con la pioggia che nel frattempo era di nuovo aumentata (tanto da far dare l’ordine a tutti di rimontare le full wet), ecco che si riparte di nuovo, stavolta per davvero. Un dato ieri è emerso, ancora una volta, con cruda chiarezza: queste monoposto, in condizioni simili, non riescono a stare in pista. Ma non si tratta di incapacità dei piloti (o della maggior parte di essi) rispetto a quelli del passato. Assolutamente.

Per ben due volte, ieri è stata sventolata la bandiera rossa (foto da: fast-mag.com)

Per ben due volte, ieri è stata sventolata la bandiera rossa (foto da: fast-mag.com)

 

Il regolamento, con quell’assurdità fuori luogo del “parco chiuso” e con pneumatici da bagnato inadeguati, contribuisce a rendere le tecnologicamente avanzatissime macchine di oggi dei bolidi imprevedibili, pronti a scappare di mano quando meno se lo si aspetta, vittime dell’aquaplaning. Le norme parlano chiaro in proposito: della monoposto non si può toccare nulla, eccetto le prese d’aria di radiatori e freni, in quest’ultimo caso per evitare che si raffreddino troppo. La conclusione è evidente: si corre sul bagnato con una macchina per l’asciutto, eccetto che per le gomme. Eppure basterebbe un po’ di buon senso (questo sconosciuto…), ovvero consentire, in caso di condizioni pesantemente difformi tra qualifica e gara, di intervenire, quantomeno per consentire di correre in sicurezza. Dono ben gradito ne sarebbe l’abolizione, visto che, se un qualche senso poteva averlo ai tempi della sua introduzione (2003), adesso non è più giustificabile. Ma sappiamo che alcune qualità, a Place de la Concorde, difettano e non poco.

F1 GP Brasile 2016: L’incidente di Kimi Raikkonen

https://youtu.be/mZy5DeNaiXs

 

RICCIARDO E VETTEL SOTTO TONO. KIMI MIRACOLATO 

Nel caos di ieri, a non uscirne benissimo sono stati di certo Daniel e Seb. L’australiano, solo 8° al traguardo, non è parso il solito, in queste condizioni, sin dall’inizio, restandosene alle spalle delle Ferrari. Dopo il dietrofront del muretto Red Bull, con il ritorno alle full wet, Ricciardo si è trovato 11° e davanti a Max, 14°. Cosa è accaduto dopo la ripartenza dall’ultima SC l’abbiamo visto tutti, con Daniel che, bloccato dietro Kvyat, è stato saltato alla grande dall’olandesino, restando poi chiuso, negli ultimi giri, alle spalle di Hulkenberg. Anche per Vettel è stata una domenica difficile, a causa soprattutto di una SF16-H praticamente sulle saponette da quanta poca aderenza aveva. Il testacoda del giro 10 ne compromette le possibilità di podio, anche se, una volta preso il ritmo, Seb è riuscito a compiere una buona rimonta, salvo poi perdere decisamente troppo tempo con Sainz e non potendo nulla contro Verstappen. A proposito del duello con il pilota Red Bull (giro 66), sono apparse alquanto stucchevoli le sue lamentele, visto che, non molti giri prima, lui aveva riservato lo stesso trattamento ad Alonso (in entrambi i casi, giustissimo lasciar correre). Su Raikkonen poco da dire. Poco importa del sorpasso troppo facile concesso a Max nella prima fase. L’importante, a mio parere, è che sia tornato ai box sulle proprie gambe. Girarsi in quel modo, finire in senso contrario rispetto al resto del gruppo che ti piomba addosso a tutta velocità, tra l’altro in una nube d’acqua che fa vedere poco o nulla, non dev’essere un bello spettacolo.

Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo, due delusi della gara di ieri ad Interlagos (foto da: lance.com.br)

Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo, due delusi della gara di ieri ad Interlagos (foto da: lance.com.br)

 

PEREZ, SAINZ, NASR E OCON: CHE LAMPI AD INTERLAGOS! 

Il palcoscenico del Gran Premio del Brasile ha riservato spazio anche ad altri attori, che si sono fatti degnamente spazio. In primis Sergio Perez, bravissimo nello stare sempre lì, ai piedi del podio per gran parte della gara, per poi cullarlo per quasi una trentina di giri, salvo non poter far nulla con un Verstappen indemoniato. Fantastico anche Carlos Sainz, che ha dato un saggio delle sue qualità con una Toro Rosso tornata competitiva in queste condizioni. Un 6° posto che lo ripaga di una parte finale di stagione dura, non certo per causa sua. E che dire di Nasr ed Ocon? Ritrovatisi in piena zona punti grazie al non aver sostituito le full wet all’inizio, i nostri non sono naufragati (come ad esempio Wehrlein, 15°), ma hanno combattuto con il coltello tra i denti, dando vita ad un duello a distanza per il decimo posto nei Costruttori. A festeggiare, alla fine, è il team di Hinwil che, grazie al 9° posto del pilota di casa, opera il sorpasso. Peccato per Ocon (12°), avrebbe meritato sicuramente di più.

La piccola, grande impresa di Felipe Nasr, a punti con la Sauber (foto da: diariomotor.com)

La piccola, grande impresa di Felipe Nasr, a punti con la Sauber (foto da: diariomotor.com)

 

FORCE INDIA, SCATTO DECISIVO SULLA WILLIAMS. DELUSIONE MCLAREN. HAAS, CHE DISASTRO! 

Con il 4° posto di Perez, la scuderia di Mallya porta a casa anche il 7° di Hulkenberg che, se non fosse stato per un’improvvida foratura, probabilmente sarebbe potuto arrivare più avanti. In classifica, il gap sulla Williams, senza punti ieri, è cresciuto fino al +27. A meno di miracoli, il team di Sir Frank finirà al quinto posto. Poca fortuna ieri, con Bottas 11° e Massa out (ne riparleremo tra pochissimo). Non si sorride dalle parti di Woking. Vero, Alonso è comunque riuscito a racimolare un punto. Ma è ben poca cosa, visto che Fernando, fino all’errore subito prima dell’ultima ripartenza, era pienamente in zona punti, e con la prospettiva di poter anche provare ad attaccare la top-5. Poco spiegabile, invece, la gara assolutamente anonima di Jenson Button, nelle retrovie sin dall’inizio (16°). Da dimenticare la domenica della Haas. Grosjean, a causa dell’aquaplaning, vanifica il gran 7° tempo delle qualifiche stampandosi contro il muro, all’esterno della Juncao, addirittura nel giro di schieramento in griglia (non ricordo precedenti, sinceramente). Gutierrez, invece, è protagonista di un diverbio con Gunter Steiner, dopo una gara opaca ed un ritiro dovuto ad un problema elettrico. Poca gloria anche in Renault, con Magnussen 14° e Palmer out dopo aver colpito Kvyat (13°) al momento dell’incidente di Raikkonen. Tra i miracolati di giornata va annoverato anche Ericsson: al momento del suo incidente, la Jolyon gli è passato davvero molto molto vicino.

La Haas di Grosjean, rimossa dopo l'incidente avvenuto mentre il francese si recava in griglia per schierarsi (foto da: portalrace.com.br)

La Haas di Grosjean, rimossa dopo l’incidente avvenuto mentre il francese si recava in griglia per schierarsi (foto da: portalrace.com.br)

 

OBRIGADO FELIPE! CON IL CUORE 

Concludiamo con quello che, a mio parere, è stato il momento più toccante della gara. Siamo al giro 47 e Felipe, dopo una domenica difficile, si stampa a muro in un replay dell’incidente di Ericsson. Sceso dalla monoposto, prende una bandiera brasiliana e, tornando ai box a piedi, ne approfitta per salutare un pubblico che sorprende Felipe stesso, da quanto calore ed affetto gli mostra. Le lacrime, a pioggia per restare in tema, commuovono tutti, così come il sentito applauso dei meccanici di Mercedes, Ferrari e, ovviamente Williams, insieme all’abbraccio di tutto il clan Massa. Potrà non esser stato un fenomeno (benchè il Massa pre-Budapest 2009 era comunque tanta roba), non un Campione del Mondo (anzi, per una trentina di secondi lo è stato). Di certo, di certo una persona leale, ben voluta, che mancherà nel paddock. Buona fortuna Felipe!

Un commosso Felipe Massa, dopo il ritiro dalla gara di ieri (foto da: tuxboard.com)

Un commosso Felipe Massa, dopo il ritiro dalla gara di ieri (foto da: tuxboard.com)

Seguici su Telegram

Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.

Copyright © stadiosport.it - È vietata la riproduzione di contenuti e immagini, in qualsiasi forma.

I migliori Bookmaker

I migliori siti di Scommesse in Italia

Caratteristiche:
Scommesse e Casinò
BONUS FINO A 1.315€

Puoi giocare solo se maggiorenne. Il gioco può causare dipendenza patologica.

Caratteristiche:
Bonus Sport
15€ FREE

+ FINO a 300€ di BONUS sul PRIMO DEPOSITO

Caratteristiche:
Fino a 500€ Bonus Sport
+250€ Play Bonus Slot al primo deposito

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica. Informati su Probabilità di Vincita

Caratteristiche:
Offerta di Benvenuto
Bonus fino a 260€

+ 30 Free Spin su Book of Kings

IL GIOCO È RISERVATO AI MAGGIORENNI E PUÒ CREARE DIPENDENZA PATOLOGICA.

Caratteristiche:
5€ SENZA DEPOSITO
+ Bonus Benvenuto fino a 300€

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica. Probabilità di vincita sul sito ADM.

Scopri tutti i Bookmakers
Copyright © 2011 - 2024 - stadiosport.it è un sito di proprietà di Seowebbs Srl - REA: LE 278983
P. IVA 04278590759 Testata giornalistica iscritta al Tribunale di Lecce N.12/2016
Tutti i diritti riservati. Le informazioni contenute su stadiosport.it non possono essere pubblicate, diffuse, riscritte o ridistribuite senza previa autorizzazione scritta di stadiosport.it