Nella Formula 1 di oggi, il tema del contenimento delle spese è sempre attuale. Tra i top team ed il resto della griglia, del resto, esiste una forbice nel budget assolutamente non trascurabile, solo pensando a scuderie come Mercedes (soprattutto), Ferrari e Red Bull, che arrivano a spendere ogni anno cifre tra i 300 ed i 500 milioni di euro. Al contrario, abbiamo i casi di scuderie come Sauber e Force India, le quali non arrivano ai 100 milioni di euro spesi in ogni campionato.

Il presidente della Formula 1 e AD di Liberty Media, Chase Carey (foto da: thecheckeredflag.co.uk)

Premettendo doverosamente come non sempre la quantità dell’investimento sia direttamente proporzionale alla qualità del risultato (proprio la Force India ne è l’esempio lampante), sono anni che nel Circus si prova ad avanzare delle proposte, budget cap su tutti. Anche i nuovi proprietari di Liberty Media, sin dal loro insediamento, hanno promesso di agire in questo ambito.

Chase Carey, presidente della Formula 1, ha avanzato un’altra soluzione, ovvero di standardizzare alcune parti delle monoposto, pur ribadendo, come sottolineato anche da Ross Brawn, che lo sviluppo tecnologico in questo sport non vada assolutamente messo in disparte. “Per contenere i costi si può agire o tramite budget cap oppure gestendo diversamente alcune componenti delle monoposto. Non vogliamo nè standardizzare le vetture nè semplificarle, ma solo standardizzarne alcune parti“, ha commentato Carey.

“Stiamo cercando un modo per gestire quello che spendono alcune squadre in particolare, al fine di migliorare l’economia generale del nostro mondo e fare in modo che tutti ne possano trarre beneficio, migliorando anche la competizione” – ha proseguito il manager statunitense – “Ci sono poche squadre che chiaramente spendono di più delle altre e i risultati si vedono in pista. Se riusciamo a portare i costi in una zona quantomeno paragonabile, potrebbe migliorare la concorrenza in pista, oltre che l’economia globale del nostro sistema“.

“Abbiamo iniziato a parlarne con le squadre, tramite alcune riunioni preliminari” – conclude Carey – “Ci sono alcuni aspetti importanti, come l’indirizzo che prenderemo con i motori, che è probabilmente la parte più complessa della vettura al momento. Certamente affrontare il tema dei costi è uno dei nostri obiettivi e pensiamo che potrebbe portare beneficio a molti“.