Europa League, Roma: tutti i segreti del Lione

Sarà il Lione l’avversario della Roma nella doppia sfida degli ottavi di finale di Europa League. Questo il verdetto dell’urna di Nyon.

Seppur evitato il Manchester United di Mourinho, considerato il pericolo numero  uno, non è comunque andata benissimo alla banda di Luciano Spalletti. Gli uomini di Bruno Genesio non sono facili da affrontare. Ne sa qualcosa la Juventus, che si era ritrovata i francesi nel girone della Champions League, e seppur sia riuscita a non perdere nessuna delle due gare, anzi, addirittura a vincere in casa dei francesi nella gara di andata, ha comunque dovuto soffrire in ambedue le sfide.

Il Lione è una formazione molto fisica, che ha una delle sue armi vincenti nel contrattacco e delle ripartenze insidiose e brucianti, grazie a uomini di grande rapidità e di ottima forza fisica, come Nabil Fekir, che ricopre sovente il ruolo di centrocampista avanzato, a sostegno di quella che solitamente è l’unica punta, Alexandre Lacazette. Croce e delizia di questa squadra sono le corsie laterali, letali tanto in fase di attacco che di difesa. Nel primo caso ovviamente letali per gli avversari, con gli inserimenti di Ghezzal e Rybus, dai cui cross possono sempre nascere insidie per le difese avversarie. Nel secondo caso, una formazione così votata all’offensivismo sulle corsie esterne, può incorrere nell’effetto collaterale di lasciarle scoperte e farne terreno fertile per gli attacchi avversari, cosa capitata, ad esempio, proprio contro la Juve, vincente 0-1 in casa dei francesi con un gol di Cuadrado, un gran destro dopo un inserimento sulla fascia destra.

Di contro invece i francesi son messi bene in zona centrale, dove è molto difficile sfondare, con centrocampisti rocciosi come Gonalons e Tolisso e centrali difensivi come Yanga-Mbiwa e Diakhaby.

Altro punto debole di questa formazione, o per meglio dire della sua punta di diamante Lacazette, sono i calci di rigore, cosa a cui il giocatore, per quanto  rigorista, pare poco avvezzo, diverse volte ha fallito dagli 11 metri in questa stagione-si ricordi ancora la sopra citata gara di Champions contro la Juve, in cui si è fatto ipnotizzare dal dischetto, seppur comunque da Gigi Buffon, non certo l’ultimo arrivato.

Con tutti i suoi pregi e la sua pericolosità, il Lione non si può comunque certo definire una squadra costante nelle prestazioni: ne alterna di ottime a mediocri a pessime, e queste ultime in stagione gli son costate care. Basti pensare che in Ligue 1-ovviamente la prima divisione francese-ha già subito la bellezza di 10 sconfitte, ed è attualmente al 4° posto in solitaria, quindi in zona Europa League, lontano dalla vetta più di 10 punti.

Ad inizio stagione avevano anche perso il “Trophée des Champions”-la Supercoppa di Francia- bruciante sconfitta 4-1 contro il Paris Saint-Germain-che già nella scorsa stagione aveva scippato al Lione il trofeo, 2-0.

Non è andata meglio nelle altre competizioni nazionali: Lione eliminato sia in Coupe de France-ovviamente la Coppa di Francia-già ai sedicesimi di finale, dall’Olympique Marsiglia dopo i tempi supplementari, sia in Coupe de la Ligue-la Coppa di Lega francese, agli ottavi contro il Guingamp ai calci di rigore.

Si tratta certamente di risultati non soddisfacenti, specie per una squadra che aveva pressoché dominato il calcio francese per quasi tutto il primo decennio degli anni 2000.

A livello internazionale finora è andata un pò meglio per il Lione, eliminazione dalla Champions a parte, in Europa League ha superato abbastanza brillantemente i sedicesimi, con un complessivo 11-2 ottenuto seppur contro un avversario non di prim’ordine, gli olandesi dell’AZ Alkmaar, battuto 1-4 in trasferta all’andata ed addirittura 7-1 al ritorno, nel nuovo stadio gioiello dei francesi, il “Parc OL”, inaugurato poco più di 1 anno fa.

Dal canto suo la Roma arriva a questa sfida con qualche certezza in più dei francesi, ancora in corsa su tutti i fronti: 2° posto in campionato-seppur con la Juve lontana e con il Napoli sempre alle calcagna-semifinali di Coppa Italia, in cui affronterà i cugini della Lazio, ed ovviamente l’Europa League-e poco male che i giallorossi disputino la competizione solo in virtù dell’eliminazione ai playoff di Champions contro il Porto, con cui era iniziata, piuttosto malamente, la stagione romanista.

La conquista degli ottavi è arrivata a scapito del Villarreal, surclassato nella gara di andata al “Madrigal” grazie soprattutto alla tripletta di un Edin Dzeko rinato dopo la prima deludente stagione romanista: il bosniaco è attualmente il capocannoniere sia dell’Europa League con 8 gol, sia del campionato a quota 19-alla pari con il diretto avversario, l’argentino della Juve Higuaìn. Ovviamente indolore la sconfitta 0-1 al ritorno all’Olimpico.

In definitiva l’impegno per la Roma potrebbe non essere proibitivo, ma non va neppure sottovalutato.

Esiste un precedente relativamente recente-un decennio fa-anche allora era una doppia sfida di ottavi di finale, ma di Champions League, con la Roma, anche allora allenata da Luciano Spalletti, che eliminò il Lione allora allenato da Gerard Houllier, 0-0 all’andata all’Olimpico e grande vittoria 0-2 al ritorno nel vecchio “Stade de Gerland”, francesi liquidati già nel primo tempo, reti di Francesco Totti al 22’ e di Amantino Mancini al 44’, questo ultimo un bellissimo gol, con il brasiliano che ubriacò con un doppio passo il difensore Anthony Reveillere-vecchia conoscenza del calcio italiano, pochi mesi al Napoli- prima di infilare con un sinistro l’allora portiere del Lione Gregory Coupet.

Per concludere, si affronteranno in questa doppia sfida due squadre che non hanno mai vinto questa competizione-se si esclude la Coppa delle Fiere, torneo precursore della vecchia Coppa UEFA nonché dell’attuale Europa League, vinta dalla Roma nel 1961.

 

 

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