Alberto Gerbo, centrocampista del Foggia, ha parlato del proprio futuro e della promozione in Serie B in esclusiva ai microfoni di Stadiosport.it

Dopo 19 lunghi anni, il Foggia è finalmente tornato in Serie B. La stagione però era iniziata tutt’altro che serenamente. Il 14 agosto viene esonerato De Zerbi e viene chiamato in panchina Stroppa. Dall’esterno c’è molto scontento ma insieme a Alberto Gerbo capiremo le differenze e se il nuovo mister si è rivelata una mossa giusta.

Quando sei arrivato a Foggia ti aspettavi una piazza così calda o eri già stato in piazze così calorose?

«Piazze come Foggia no, ho giocato in altre piazze anche importanti in Serie B come a Trieste, Ancona però quello che ho vissuto a Foggia non lo avevo mai vissuto prima ed è stato qualcosa di unico.  Magari il primo anno c’era meno gente ma poi, con il gioco che abbiamo espresso, è cresciuto l’entusiasmo anche per i risultati ottenuti, sopratutto negli ultimi due anni che puntavamo a vincere è stato qualcosa di unico».

All’occorrenza hai giocato anche terzino, qual è la parte di campo in cui ti piace agire maggiormente e a chi ti ispiri nel tuo modo di giocare?

«Mi piace giocare a centrocampo ma ultimamente da terzino mi sono divertito perché con il calcio che propone il Foggia anche il terzino spinge, gioca la palla e si diverte. È stata un’esperienza importante giocare terzino perché mi ha fatto crescere, imparare cose nuove e sono disposto a farlo di nuovo qualora ce ne fosse bisogno. Poi ritengo che ci siano molti giocatori forti che mi piacciono ma non saprei dirne uno in particolare».

Nello spogliatoio si è creato un bel clima e sembrate una grande famiglia, con chi c’è maggior intesa fuori e dentro dal campo?

«Ho legato con molti compagni, uno in particolare Maza. Ma ho legato tantissimo anche con Rubin, Vacca, Sarno, Dinielli e Loiacono. Mentre in campo mi trovo molto bene a giocare con Vacca perché ti semplifica la vita e ha delle giocate che solo lui è in grado di fare». 

A chi è dedicata questa promozione in Serie B?

«La dedico a tutta Foggia perché prima delle partite si vedeva proprio negli occhi della gente la voglia di vincere e di uscire da questi 19 anni in cui non sono mai riusciti a raggiungere l’obiettivo e a Foggia c’è una fame di calcio che si legge negli occhi della gente».

All’arrivo di Mister Stroppa c’era molto scetticismo dall’esterno, cosa ha cambiato e credevate nel sogno Serie B anche con nuovo Mister?

«De Zerbi aveva creato tanto e a lui vanno sicuramente dei meriti, a Stroppa invece vanno tanti meriti perché è stato intelligente a non stravolgere tutto ciò che avevamo creato. Da molti punti di vista ci ha anche completato perché attacchiamo di più la profondità, siamo più pratici in alcune situazioni, quindi è stato bravo in questo e sopratutto nella gestione del gruppo dove secondo me è riuscito a tirare fuori tanto da tutti». 

Ultima domanda, il tuo futuro sarà ancora a Foggia?

«Io penso di sì dai. Adesso ancora non ne abbiamo parlato però secondo me sì perché comunque la volontà da parte mia di restare c’è ma ci sono anche delle cose contrattuali che vanno gestite. Non c’è certezza ma filtra molta positività».

Teodoro Carlucci © Stadio Sport

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