Oggi sarebbe stato il compleanno di Enzo Bearzot: riviviamo insieme la sua carriera 

Vincenzo Bearzot, classe 1927, il grande commissario tecnico dell’Italia vittoriosa ai mondiali di Spagna del 1982.

Nasce ad Aiello del Friuli il 26 Settembre del 1927, inizia a giocare a calcio nella squadra del suo paese natale ma nel ’46 si trasferisce alla Pro Gorizia in Serie B, dopo due anni viene acquistato dall’Inter; nelle tre stagioni successive gioca solo 19 partite e nel 1951 viene ceduto al Catania in Serie B dove colleziona 95 presenze. Nel ’54 lo acquista il Torino, con cui gioca 65 incontri. Nel 1956 torna all’Inter per una stagione, ma già l’anno successivo ritorna ancora al Torino dove chiuderà la sua carriera da giocatore dopo 164 presenze. In totale gioca 251 partite in Serie A segnando 8 goals.

Nel 1964, dopo il ritiro dall’attività agonistica, inizia la sua avventura da allenatore; prima nelle giovanili del Torino e poi al Prato in Serie C.

Nel 1969 entra nello staff federale come allenatore della Nazionale Under 23 e poi diventa assistente di Ferruccio Valcareggi in Nazionale Maggiore e vice allenatore di Fulvio Bernardini. Nel 1975 diventa commissario tecnico della Nazionale sostituendo proprio Bernardini; nel 1976 fallisce le qualificazioni agli Europei, ma nel 1978 il duro lavoro da i suoi frutti e l’Italia ai mondiali in Argentina gioca il miglior calcio della competizione arrivando però solo quarta come negli Europei del 1980, a quella nazionale viene dato il soprannome di “Bella ma incompiuta”.

Il mondiale in Spagna del 1982 non inizia bene, anzi la stampa lo critica ancora prima di iniziare per la convocazione di Paolo Rossi, reduce dalla squalifica del Totonero, e l’esclusione di Pruzzo, capocannoniere della stagione appena finita. Nel girone i risultati sono molto modesti e Bearzot decide di entrare in silenzio stampa per cercare di concentrasi al massimo per la fase successiva che lo avrebbe visto opposto a Brasile ed Argentina. L’inserimento di Oriali, di un giovanissimo Bergomi e qualche cambio tattico portano ad una bella vittoria contro l’Argentina e a quella storica 3 a 2 contro i brasiliani, forse una delle più belle partite della nazionale italiana di tutti i tempi.

In semifinale la Polonia non è un ostacolo difficile e viene facilmente battuta 2 a 0, nella finalissima di Madrid la corazzata Germania Ovest viene piegata per 3 a 1; apre le marcature Rossi, che diventerà capocannoniere del torneo, poi c’è il bellissimo secondo goal di Tardelli con la sua memorabile esultanza che rimarrà per sempre nei ricordi di tutti noi tifosi italiani, chiude la partita Altobelli e poi Breitner siglerà il goal della bandiera per i tedeschi.

L’Italia di Bearzot parteciperà ancora ai Mondiali del 1986 in Messico ma verrà subito eliminata, per questo e per la non qualificazione all’Europeo del ’84 il CT decide di lasciare l’incarico prima della scadenza del 1990.

Muore a Milano il 21 Dicembre 2010 a 83 anni.

Bearzot sarà sempre ricordato per quel mondiale in cui l’Italia non partiva certo favorita, ma lo vinse battendo in successione i campioni del ’78 dell’Argentina, i campioni del ’70 del Brasile e i campioni del ’74 della Germania Ovest, nessuno mai è riuscito in un impresa di questo tipo. Il grande lavoro psicologico fatto in quel mondiale rimarrà da esempio per le generazioni future di allenatori e infatti un anno dopo la sua scomparsa viene indetto un premio a suo nome da dare al miglior allenatore Italiano dell’anno.

Grazie Vecio per la tua flemma, la tua sagacia, la tua mitica pipa, ma soprattutto per quell’indimenticabile trionfo in Spagna.