Chi scrive si è decisamente stancato di certa “stampa sportiva”. Le virgolette stanno ad indicare che molte delle penne in circolazione tutto fanno fuorché offrire un buon servizio agli appassionati di calcio e di altri sport. Questi ultimi vengono relegati nelle ultime pagine e arrivano dopo fiumi di inchiostro spesi non solo per la narrazione di partite e per pagelle e giudizi tecnici, ma anche per interviste spesso banali e che sembrano seguire lo stesso identico copione.
La stampa, per esempio, ha elogiato in maniera spesso stucchevole e per lungo tempo un tecnico normalissimo quale Maurizio Sarri, bravo tecnicamente, ma disastroso nella gestione dei giocatori. Le lodi sperticate non si sono mai fermate nemmeno quando è parso lampante che il Napoli fosse atleticamente a fine corsa e sono stati fatti paragoni allucinanti con il Barcellona di Guardiola per un bel gioco che, in realtà, si è dimostrato fine a se stesso. Ogni sconfitta, inoltre, è stata considerata figlia di complotti di palazzo da giornalisti napoletani e mai addebitata a clamorosi errori di gestione. Tutto ciò, manco a dirlo, viene fomentato da un patron ormai privo di decenza quale Aurelio De Laurentiis.
Ma adesso, da quando è arrivato Cristiano Ronaldo, si è giunti ad un nuovo mortificante capitolo: l’adulazione smisurata e fastidiosa. Cristiano è oggettivamente un mostro di tecnica ed un atleta esemplare, ma è mai possibile dedicare le prime pagine di Corriere dello Sport e Gazzetta dello Sport al primo gol in bianconero nella solita amichevole tra Juventus A contro Juventus B? Prime pagine in cui, tra l’altro, campeggiavano titoloni assurdi tipo “Alien” (Corriere) o penosi tipo “Cristiamo” (l’altro); probabilmente è mero marketing, ma se perfino i tifosi bianconeri stanno iniziando a mollare il loro giornale (l’orrido Tuttosport si è limitato ad un semplice “Ronaldissimo”), è bene che ci si fermi a riflettere. E non solo sull’adulazione a CR7, ma anche sui servizi su di lui, che ormai rasentano il ridicolo.
Applausi a non finire, inoltre, per l’Inter, a cui vengono attribuiti poteri paranormali sul mercato tanto da poter acquisire un giocatore palesemente fuori portata quale Luka Modric, salvo poi smentire ogni contatto. Il Milan, invece, da un paio di anni viene scientificamente massacrato, sezionato ed analizzato in ogni suo dettaglio per capire se ha soldi oppure no. E prima di ogni gara importante escono sempre fuori articoli più o meno destabilizzanti.
E’ lecito chiedere un minimo di oggettività oppure è troppo? Meglio limitarsi a scrivere e partite e calciomercato in maniera lucida senza troppe “slinguazzate” e, soprattutto, è ora che il calcio, e lo sport in generale, tornino ad essere quello che sono in realtà, ossia cultura. E ciò richiede serietà per parlarne professionalmente.
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