Champions League, Juventus-Real Madrid: Allegri, credici! Europa League, Manchester United: non sarà facile contro l’Ajax!

La finale di Champions League vedrà la Juventus sfidare il Real Madrid a Cardiff, mentre per l’Europa League se la giocheranno Ajax e Manchester United a Stoccolma 

Il destino fu avverso due anni fa, quando la Juventus fu sconfitta all’Olympiastadion di Berlino dal Barcellona degli extraterrestri. Ora il destino ha voluto ridare una nuova chance a Massimiliano Allegri, che si giocherà nuovamente la possibilità di vincere il triplete contro un’altra big, il Real Madrid, sabato 3 giugno al Millennium Stadium di Cardiff

Dalla Germania al Galles, è cambiato molto nei bianconeri, che hanno raggiunto la qualificazione alla finale di Champions League subendo solo 3 gol in tutta la competizione, solo 1 addirittura nelle fasi finali, superate quasi passeggiando contro Porto, agli ottavi, e Monaco, in semifinale, e addirittura umiliano proprio i catalani ai quarti di finale. 

E’ cambiato molto, si diceva, perché la Juventus adesso fa paura. Anzi, forse, probabilmente, i bianconeri devono ancora esprimere tutto il proprio potenziale. Forse, perché il campionato italiano sarà vinto ancora con disarmante facilità. Forse, perché, a parte il Barcellona, non sono stati test veramente probanti contro lusitani e monegaschi. 

Sta di fatto, però, che la Juventus adesso è una squadra che ha raggiunto pienamente la consapevolezza della propria forza. I bianconeri hanno raggiunto la piena maturità del proprio talento tecnico e fisico, ma soprattutto hanno qualcosa che nessuno ha mostrato di avere finora: la tattica. 

Molti, adesso, potrebbero non essere d’accordo, ma presto ne capirete il motivo. Oggi, la Juventus è l’unica squadra veramente camaleontica del calcio europeo, almeno tra quelle che fanno parte dell’élite del calcio. I bianconeri possono giocare con altrettanta efficacia e pragmatismo sia con il nuovo 4-2-3-1 varato da Allegri, che ha dato equilibrio e maggiore qualità, sia con il vecchio caro 3-5-2, che con il 4-3-3. 

Ma, soprattutto, oggigiorno la Juventus appare una delle poche squadre che sanno gestire i vari momenti della partita, cioè quando poter attaccare e quando dover difendere, soffrendo quando serve, pensando al risultato, ma anche riuscendo a dare spettacolo con la semplicità del proprio gioco, fondato su ordine difensivo e libertà di fantasia nei propri attaccanti. 

Certo, anche questa volta l’avversario non sarà facile da battere. Certo, anche questa volta il triplete rischia di diventare un doblete, qualora davvero arrivasse l’accoppiata formata da Serie A e Coppa Italia nei prossimi giorni. Certo, anche questa volta c’è una spagnola a mettersi di traverso alla possibilità di scrivere la storia, magari cancellando quel brutto record delle 9 finali perse in passato. 

Ma mai come questa volta la vera favorita per la vittoria della vecchia Coppa dei Campioni sembra essere proprio la Juventus. Sarà per l’umiltà di Allegri, che continua a migliorare ripartendo dagli errori del passato per aggiornarsi continuamente, sempre e solo tenendo conto più degli uomini a disposizione, più che di atavici moduli. Perché, del resto, valgono le idee di gioco, più che i numeri nella tattica. 

Sarà perché questa davvero sembra essere l’ultima grande possibilità per Gigi Buffon di chiudere la propria carriera conquistando quel Pallone d’Oro tanto agognato e solo sfiorato dopo il Mondiale vinto nel 2006 con l’Italia, quasi defraudato da chi lo meritava comunque, appunto quel suo amico e compagno di squadra Fabio Cannavaro

Sarà, forse, anche perché, rispetto a due anni fa, anche giocatori come Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, Andrea Barzagli e Claudio Marchisio hanno ora maggiore esperienza anche a livello internazionale. Sarà, probabilmente, anche per la presenza di un giocatore totale, come Sami Khedira, e abituati a vincere, come Dani Alves, oppure per il killer instinct di Gonzalo Higuain, il bomber che mancava da tempo, e la classe di Paulo Dybala

Oppure, sarà semplicemente perché, al di là dei risultati e della possibilità della vittoria del double e della seconda Champions League consecutiva, cosa che non accade dai tempi del Milan di Arrigo Sacchi e del Nottingham Forrest di Brian Clough, proprio non convince del tutto questo Real Madrid, che ha superato sempre con difficoltà i propri avversari, come Napoli, Bayern Monaco e Atletico Madrid

Sarà, forse, anche perché questo Real Madrid è una squadra senza una vera e propria identità di gioco. Ancora oggi, infatti, è difficile individuare un gioco ben preciso della squadra di Zinedine Zidane, che ha puntato più sulla propria personalità per tenere in mano e far girare un gruppo di fuoriclasse, basandosi sulla libertà del loro talento, più che sul tentativo di creare qualcosa di nuovo. 

Non ci dimentichiamo, però, che questa sarà anche la finale di Cristiano Ronaldo, che quest’anno si è quasi risparmiato in Liga per dare tutto se stesso in Champions League. Perché, si sa, per vincere il quinto Pallone d’Oro ed eguagliare il suo più acerrimo nemico, Lionel Messi, serve essere il migliore tra i migliori, sempre, comunque e dovunque. 

Sarà, quindi, una finale assolutamente decisiva anche per la vittoria del trofeo più importante a livello internazionale nel mondo del calcio. La sensazione è che la sfida tra Buffon e Ronaldo sarà decisa proprio dalla vittoria della Champions League. 

La Juventus deve crederci, perché sulla carta non ha nulla in meno del Real Madrid. Adesso è arrivato il momento per noi italiani di unirci attorno ai bianconeri, tifare per la vittoria della coppa dalle grandi orecchie. Solo con la vittoria dei campioni d’Italia sarà possibile una rinascita del calcio italiano, che ha solo nel club piemontese unico motivo di orgoglio in Europa e nel mondo. 

Ci sarà anche una seconda finale assolutamente meravigliosa. Infatti, alla Friends Arena di Stoccolma andrà in scena la sfida tra Ajax e Manchester United per la finale di Europa League. Come a dire che, almeno quest’anno, la seconda coppa europea vale almeno quanto la prima, visto che si affronteranno due delle squadre più vincenti a livello internazionale, che hanno scritto pagine importantissime della storia del calcio. 

Inutile girarci attorno, perché Josè Mourinho partirà favorito e può davvero conquistare l’en plein con il quarto titolo europeo, dopo la Coppa Uefa e la Coppa dei Campioni con il Porto e la Champions League con l’Inter. Eppure, anche in questo caso la squadra più forte non ha mai convinto del tutto durante l’intero cammino verso la finale. 

Al di là di un gioco mai davvero decollato, ma solo accennato nel corso di questi mesi, ci si aspettava molto di più dai Red Devils, che hanno superato solo all’ultima giornata la fase a gironi e hanno stentato contro Saint Etienne, Rostov, Anderlecht e Celta Vigo, vincendo sempre e solo di misura. Inoltre, l’assenza di giocatori fondamentali, come Eric Bailly e Zlatan Ibrahimovic, potrebbero farsi sentire in una squadra che sembra fare solo il minimo necessario per conquistare la vittoria. 

Ma la vera grande novità di questo Manchester United è proprio lo Special One. Oggi, Mourinho non è più quel personaggio borioso, irriverente e polemico. Si è svestito di quella maschera. Ora, il tecnico portoghese palesa una certa paura nelle partite che contano e rispetta molto di più gli avversari, a cominciare dalla conferenza stampa. 

Non sarà affatto semplice per il nuovo pio Mourinho e il Manchester United avere la meglio sulla grande rivelazione di questa stagione europea. Nessuno, infatti, avrebbe mai scommesso anche solo 1 euro sugli olandesi. Ma, a volte, proprio chi non ha nulla da perdere trova nuove forze e gli stimoli giusti per impressionare tutti. 

Gli olandesi hanno dato spettacolo, divertendosi e divertendo il pubblico, forti di un gruppo di giovanissimi talenti, come Kasper Dolberg, davvero senza paura. Certo, la difesa è un colabrodo, ma la qualità è davvero tanta nei Lancieri, che devono reggere l’urto dal punto di vista psicologico, magari mostrando un carattere diverso rispetto alla sfida di ritorno delle semifinali e riproporre quella personalità, grazie alla quale hanno eliminato Schalke 04, Copenaghen e Legia Varsavia

L’Ajax può crederci, il Manchester United è obbligato a vincere. C’è chi spera nel ritorno all’élite del calcio europeo degli olandesi, chi invece vorrebbe l’ennesima vittoria di Mourinho. Bando alle ciance, comunque vada sarà spettacolo e divertimento.

E, ora, spazio al campo… fuoco alle polveri! 

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