Continua a tener banco l’odissea di Nikola Kalinic: dopo la cessione di Bacca, la strada che separa il croato dal Milan sembrava ormai spianata, ma la Fiorentina ha frenato perché desidera avere le garanzie bancarie necessarie sui 25 milioni più bonus che entreranno nelle sue casse. Per non far pesare troppo il costo sul bilancio, si era arrivati ad un accordo per un prestito oneroso con obbligo di riscatto.
Tale somma andrà pagata in tre rate: 4 milioni subito, 6 più tardi e il resto l’anno prossimo. Mentre non ci sono problemi per la prima, la rata di mezzo, secondo la società gigliata, non sarebbe coperta dalle necessarie garanzie bancarie. Questa affermazione è abbastanza risibile: la verità è che i Della Valle hanno ricevuto dall’Everton un’offerta di 29 milioni ed è lì che vorrebbero mandare Kalinic, malgrado la promessa di cederlo al Milan. La morale? La Fiorentina vuole più soldi e si è rimangiata accordi già fatti e promesse che avrebbe dovuto mantenere.
Nel frattempo, il croato ha disertato la seduta di allenamento di oggi inviando in sede un certificato medico che ne prescrive il riposo per “turbamento emotivo”. Poco professionale davvero, anche se Kalinic aveva un patto con la società, che prevedeva la sua cessione in questa sessione, e non è stato rispettato. E se lui non vuole restare, non lo vuole nemmeno il club, che ha già preso Simeone dandogli la numero 9.
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