La data del 26 luglio è lo spartiacque per il futuro di Pierre Emerick Aubameyang, ma forse il suo destino verrà deciso anche prima. Il Tianjin di Cannavaro è disposto a sborsare 80 milioni di euro per strapparlo al Borussia Dortmund e sembra intenzionata a offrire 30 milioni all’anno al giocatore. Una cifra folle che diventa ancora più assurda con la nuova tassazione cinese, che ha imposto che in caso di acquisti di giocatori stranieri l’esborso societario è pari al 100% della cifra d’acquisto.
La squadra di Cannavaro in poche parole per portare Pierre in Cina dovrebbe sborsare 160 milioni di euro (80 al Borussia, 80 al governo cinese). Se il Tianjin dovesse acquistare Aubameyang, sarà il caso di iniziare a farsi qualche domanda. Da dove proviene tutta questa liquidità cinese? Come è possibile che un a società sia disposta a pagare 80 milioni di euro di tasse per acquistare un giocatore di calcio senza battere ciglio?
Una tassazione così elevata dovrebbe fungere da deterrente per le società intenzionate a svenarsi e inizia a sorgere il dubbio che i capitali cinesi puzzino di bruciato. Nessuno vuole accusare nessuno, sia chiaro, ma forse è arrivato il momento di chiedersi che fine sta facendo il nostro calcio e soprattutto se vogliamo assistere a una cinesizzazione forzata di quello che un giorno era chiamato lo sport più bello del mondo e che adesso è diventato un mondo di avvoltoi.
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