La quarta sfida annuale fra Juventus e Milan, la seconda allo Juventus Stadium (dopo la gara di Coppa Italia), arriva dopo un risultato positivo del Milan, anche dal punto di vista del gioco, e uno strano pareggio della Juventus ad Udine, che non ha però compromesso il primo posto dei bianconeri (vista la concomitante sconfitta della Roma contro il Napoli). I rossoneri sono ultimi nella lotta ad un posto in Europa League, a 2 punti dall’Atalanta, e guarderanno come spettatori interessati lo scontro diretto fra Inter e Atalanta, e la gara della Lazio contro il Torino. Se è vero che la squadra di Montella non sembra in grado di rompere, al momento, il record di 30 vittorie casalinghe consecutive della Juventus, è anche vero che i rossoneri hanno già battuto due volte la squadra di Allegri durante la stagione, mettendo in evidenza alcuni grossi difetti della tattica dell’allenatore toscano.
Negli ultimi mesi, però, la Juventus ha cambiato modulo, e in parte modo di giocare, mentre il Milan non ha fatto grandi passi avanti dal punto di vista dello sviluppo del gioco.
LE ASSENZE PESANTI
Da Gennaio i rossoneri hanno, innanzitutto, cambiato l’ala sinistra. Niang è andato al Watford, Bonaventura si è infortunato, ed è arrivato Deulofeu, un calciatore diverso dal francese e dall’italiano, che ha dato al Milan nuovi sbocchi alla manovra.
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Una serie di modi in cui Deulofeu può far male alla difesa juventina, soprattutto in contropiede. Da notare come spesso si accentri, e crei scompiglio fra le linee partendo da lì.
Con le sue abilità nel dribbling (2,4 riusciti a partita) e nell’uno contro uno ha ridato anche importanza alla presenza di Carlos Bacca al centro dell’attacco. E’ in dubbio, tuttavia, l’altro spagnolo, Suso, e questa potrebbe essere l’assenza più grossa per la trasferta di Torino. La catena di destra composta da Suso e Abate ha messo sempre in difficoltà la parte sinistra della difesa juventina, a prescindere che i bianconeri siano scesi in campo con un 3-5-2 o un 4-3-1-2. De Sciglio, che sostituirà il terzino, è per indole un calciatore più difensivo, e meno veloce, mentre Suso è il più bravo del Milan ad attrarre avversari a sé, e a creare geometrie negli ultimi 20 metri.
Nella Juventus invece un risentimento muscolare lascerà fuori dalla partita Chiellini, ma soprattutto Cuadrado, uno dei fattori principali della nuova Juve del 4-2-3-1, e probabilmente il giocatore che di più ha guadagnato dal cambio modulo.
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Allegri dovrà varare una serie di soluzioni, dando anche un’occhiata al calendario (martedì c’è il ritorno degli ottavi di Champions), anche se la mossa più naturale sembra quella di scegliere Pjaca come sostituto e continuare sulla via del nuovo modulo, sembra che il tecnico toscano voglia varare un 4-3-3, infoltendo il centrocampo con Marchisio, Khedira e Pjaca e confermando un tridente atipico con Mandzukic, Higuain e Dybala.
POSSIBILI CHIAVI TATTICHE
Francamente il 4-3-3 di Allegri non è convincente al massimo. Difficile che Dybala giocherà da ala pura, Mandzukic, di fatto, non ha mai fatto l’ala (al massimo, l’esterno), e la presenza concomitante di Marchisio e Pjanic potrebbe creare qualche problema alla Juventus a centrocampo.
Montella conterà molto su Sosa, nel nuovo ruolo di regista. L’argentino non si è comportato malissimo in mezzo al campo, soprattutto in fase di possesso, provando molte volte la giocata rischiosa ma efficace (1,3 passaggi chiave a partita, in 9 presenze), ma anche sul lavoro in entrambe le fasi delle due mezzali, Pasalic e Bertolacci, anche se Montella difficilmente rinuncerà alla fisicità di Kucka, soprattutto contro la Juventus, che tende ad alzare molto la palla verso Mandzukic quando la squadra avversaria pressa.
L’impressione è che molto si giocherà sui duelli nelle fasce, dove Alex Sandro, tornato a giocare come terzino puro, sta dimostrando di essere uno dei difensori esterni più forti del Mondo, ma le sue proverbiali cavalcate potrebbero creare qualche spazio per Suso.
L’andamento della gara, comunque, sembra sia chiaro dall’inizio. La Juventus proverà a fare la gara, e l’atteggiamento difensivo dei rossoneri dipenderà molto dal centrocampo, e dall’altezza in cui vorrà cominciare ad innescare il pressing sugli avversari.
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